17° Reparto/Stormo I. T. : cenni storici
1. La tradizione storica
Il XVII Gruppo Caccia
Il XVII Gruppo Aeroplani da Caccia, formato inizialmente dalle Squadriglie 75^ ed 83^ equipaggiate con aerei Nieuport 29, fu costituito a Lonate Pozzuolo nel maggio 1924 nell'ambito del 1° Stormo. Da allora il Gruppo seguirà le sorti dello Stormo legandosi indissolubilmente ad esso. Trasferito nel febbraio 1927 sull'aeroporto di Campoformido insieme allo Stormo di appartenenza, il Gruppo era costituito dalla 75^ e 90^ Squadriglia. Equipaggiato con aerei Fiat C.R.20, contribuì al conseguimento dei risultati di prestigio che in questi anni il 1° Stormo, sotto il comando del Ten. Colonnello Rino Corso Foughier, raccoglieva in Italia e all'estero nel settore dell'acrobazia e delle crociere aeree.
Nel settembre 1935, in seguito agli avvenimenti bellici in Etiopia, il Gruppo equipaggiato con i velivoli Fiat CR.32 si schierò sull'aeroporto romano di Montecelio ed il mese successivo a Catania, dove venne raggiunto nel gennaio 1936 dal Comando di Stormo; nell'agosto dello stesso anno fu trasferito a Capodichino e nel settembre rientrò a Campoformido. Il 3 Giugno 1940, in previsione dell'entrata in guerra, il Gruppo con la 71^, 72^ ed 80^ Squadriglia passò alle dipendenze del Comando Aeronautica della Sicilia ricevendo gradualmente i Fiat CR.42 e i Macchi C.200. Dagli aeroporti siciliani i piloti con i loro aerei furono intensamente impegnati fino all'agosto di quell'anno in azioni di scorta a bombardieri e ricognitori diretti su Malta. Lo spirito di sacrificio e l’alto senso del dovere che animavano tutto il personale del Gruppo, contribuirono a far sì che il 1° Stormo venisse decorato con la Medaglia d’Argento al Valore Militare.
A fine giugno 1941, terminato quello che si può definire il primo ciclo operativo di guerra, il Gruppo fece ritorno a Campoformido dove, durante un periodo di riorganizzazione, prese in carico i nuovi Macchi C.202. A fine ottobre 1941 il Gruppo si trasferì prima a Ciampino Sud, poi a Comiso ed infine in Africa Settentrionale. Il 25 novembre dello stesso anno i suoi C.202 giunsero in Libia, inizialmente schierati a Martuba 3. I campi di volo in cui si schierò il Gruppo furono molteplici a causa prima dell’arretramento del fronte, che vide il Gruppo a Tamet in Tripolitania, e poi del suo secondo avanzamento. I campi di volo pertanto furono occupati, abbandonati e rioccupati; oltre quello di Martuba che fu rioccupato nel marzo 1942, ricordiamo quello di Benina e il K.2 di Bengasi. A fine giugno del '42, concluso il secondo ciclo di guerra, il Gruppo lasciò la Libia e fece ritorno a Campoformido per riordinarsi, in modo da essere pronto a sostenere un terzo periodo di operazioni belliche. Nell'ottobre dello stesso anno fu nuovamente trasferito a Ciampino e il 7 novembre, a seguito dello sbarco alleato in Algeria, il Gruppo inviò i suoi aerei in Sardegna per partecipare nei giorni successivi alle operazioni aeree sulla costa africana. Da qui e da Pantelleria il Gruppo con i nuovi Macchi C.205 si prodigò ancora in missioni di scorta a convogli navali ed aerei diretti in Tunisia. Nel maggio 1943 la schiacciante superiorità delle forze alleate impose lo spostamento del Gruppo a Catania; nel luglio dello stesso anno, esaurita la capacità bellica per contrastare lo sbarco alleato in Sicilia, rientrò a Ronchi dei Legionari. Mentre si preparava per sostenere un quarto ciclo di operazioni, giunse l’armistizio. A seguito dei tragici eventi che ne seguirono, il Gruppo fu considerato sciolto alla data dell’8 settembre 1943. I suoi piloti e specialisti decisero in libertà di coscienza di rimanere al Nord o trasferirsi al Sud, con la serena consapevolezza di aver compiuto fino in fondo il proprio doveri di soldati
Trascorsi i primi anni del dopoguerra, il 17° Gruppo fu assegnato al 1° Stormo Caccia Ogni Tempo, costituito il 1° maggio 1956 in seno alla 51^ Aerobrigata di Istrana con velivoli North American F-86K, con alle dipendenze la 72^ e la 80^ Squadriglia. In seguito alla dismissione del 1° Stormo con data 1° maggio 1959 il Gruppo fu sciolto per poi rinascere nell’ambito della 1^ Aerobrigata IT.
2. Il ruolo “Intercettore Teleguidato”
La nascita del 17° Gruppo I.T.
L’introduzione nell’Aeronautica Militare del nuovo sistema missilistico superficie-aria Nike comportò la nascita di una nuova specialità di reparti operativi per la difesa aerea, gli “Intercettori Teleguidati” (IT) inquadrati nella 1^ Aerobrigata IT, composta inizialmente da tre Gruppi e dodici Squadriglie. Nella fase transitoria di consolidamento della struttura ordinativa della costituenda 1^ Aerobrigata, il 1° marzo 1959 con sede nell’aeroporto di Padova fu costituito il 3° Gruppo IT con alle dipendenze quattro Squadriglie IT numerate da uno a quattro e tutte dislocate provvisoriamente a Padova. Il Gruppo inizialmente mantenne la numerazione provvisoria ereditata dal terzo NATO Package Battalion formato l’anno prima a Fort Bliss in Texas. A seguito della soppressione del 1° Stormo COT avvenuta il 1° maggio 1959, il 3° Gruppo assunse il numero ordinativo di 17°, rifacendosi al XVII Gruppo Caccia che fu parte del 1° Stormo fin dai suoi albori. Le Squadriglie dipendenti dal 17° Gruppo IT cambiarono la numerazione in 72^ (ex 1^), 79^ (ex 2^), 80^ (ex 3^) ed 81^ (ex 4^). Le sedi di futura assegnazione delle Squadriglie saranno nell’ordine: Bovolone, Zelo, Conselve e Chioggia.
In continuità della tradizione di impegno ed onore che non era mai venuta meno in tutti gli anni di vita del 17° Gruppo, nella campagna lanci reali del 1963, avvenuta presso il poligono americano di Mc Gregor inserito nel complesso di Fort Bliss, il Gruppo e la 79^ Squadriglia dello stesso vinsero tre dei sei trofei annuali. Componevano l'èquipe italiana il Maggiore Brighetti, comandante del Gruppo, e i seguenti comandanti di Squadriglia:capitano Barbierato, capitano Lo Bianco, capitano Esposito, capitano Montinari. Nel solco già tracciato, nel 1962 la 72^ Squadriglia totalizzò2.948 punti su 3.000 con una percentuale del 98% classificandosi prima fra tutte. I risultati del Gruppo, che precedevano gli altrettanti eccellenti punteggi raggiunti dal 6° gruppo nel 1963, se messi a confronto con quelli conseguiti da tutte le altre Unità di tutte le nazioni che partecipavano alle esercitazioni di tiro di Fort Bliss, ricompensando il lavoro duro, oscuro, tecnicamente difficile assolto dal personale assegnato all 1^ Aerobrigata.
Il 17° Reparto I.T.
La necessità di garantire una adeguata autonomia amministrativa e logistica alle Unità Nike e per uniformare l’ordinamento dell’Aerobrigata allo standard delle altre paritetiche Unità dell’Aeronautica, portò all’innalzamento di livello organico dei Gruppi in Reparti, retti da un Colonnello ed equipollenti al Reparto Volo, e delle Squadriglie in Gruppi. A far data dal 1° ottobre 1964 il 17° Gruppo IT si trasformò così in 17° Reparto IT, mantenendo alle sue dipendenze le precedenti Squadriglie, che avevano dato origine ad altrettanti Gruppi IT: 72° Gruppo IT di Bovolone, 79° Gruppo IT di Zelo, 80° Gruppo IT di Conselve, 81° Gruppo IT di Chioggia; tutti i Gruppi avevano acquisito nel frattempo la capacità nucleare. In questo periodo il Reparto adottò un distintivo di nuovo disegno, senza alcun richiamo al precedente che aveva volato sulle fusoliere del XVII Gruppo Caccia se non la forma ottogonale.
La ristrutturazione della 1^ Aerobrigata iniziata nel 1976, che prevedeva uno schieramento finale di due Reparti ed otto Gruppi, ebbe impatto anche sul 17° e sui suoi Gruppi dipendenti. A seguito dei nuovi provvedimenti ordinativi, a decorrere dal novembre del 1977 il 17° acquisì il 65° e 67° Gruppo, provenienti dal disciolto 7° Reparto, e a sua volta cedette l’80° e l’81° Gruppo al 16° Reparto. Ad eccezione del 65°, i rimanenti tre Gruppi avevano capacità nucleare.
Il 17° Stormo
Dal 1° novembre 1985, per effetto delle nuove disposizioni emanate dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica in fatto di denominazione degli Enti e Reparti della Forza Armata, il 17° Reparto IT assunse la nuova denominazione di “17° Stormo”, mantenendo la stessa sede e le stesse dipendenze organiche ed adottando in un secondo tempo il distintivo storico e il motto del XVII Gruppo Caccia. La configurazione organica dello Stormo fu mantenuta fino al 1995 quando, a seguito della ristrutturazione intrapresa dalla Forza Armata, il 29 settembre fu decreta la chiusura del 67° Gruppo IT di Monte Calvarina. Nell’ottica della riduzione programmata della componente Nike, il 31 maggio del 1998 fu chiuso il 79° Gruppo di Zelo. Per effetto della dismissione contestuale del 16° Stormo e del 57° Gruppo di Ceggia, i rimanenti Gruppi – 58° di Cordovado, 65° di Montichiari, 72° di Bovolone e 80° di Bagnoli – confluirono tutti sotto il superstite 17° Stormo. Il 25 febbraio 1999 fu decretata la chiusura del 65° Gruppo IT di Montichiari. La configurazione dello Stormo su tre Gruppi (58°, 72° ed 80°) fu mantenuta fino alla soppressione del 17° Stormo avvenuta in data 1 luglio 2007. I tre Gruppi sopravvivranno ancora per poco alle dipendenze del 2° Stormo di Rivolto.
[a cura di Alberto Mario Carnevale]
17° Reparto/Stormo I. T. : foto
Padova ottobre 1983.Cambio comando il Tc. Luciano Manià presenta la forza al Comandante Col.Condò.
Padova ottobre 1983.Cambio comando il Col.Condò passa in rassegna lo schieramento.
Padova dicembre 1983.Scambio auguri di Natale al 17° Reparto.
Padova dicembre 1983.Scambio auguri di Natale al 17° Reparto.
Padova dicembre 1983.Scambio auguri di Natale al 17° Reparto.
Padova dicembre 1983.Scambio auguri di Natale al 17° Reparto.
Padova dicembre 1983.Scambio auguri di Natale al 17° Reparto.
Padova dicembre 1983.Scambio auguri di Natale al 17° Reparto.
Padova gennaio 1985.Palazzina comando del 17° Reparto.
Padova settembre 1986.Cambio Comando Ardito - Andretta il comandante del picchetto presenta la forza al Tc. Luciano Manià.
Padova settembre 1986.Cambio Comando Ardito - Andretta il Tc. Luciano Manià presenta la forza al Comandante Col.Andretta.
Padova maggio 1990.Il Comandante Gen. B.A. Fabio Colussi consegna il diploma della Medaglia Mauriziana al T.C. Luciano Manià in occasione dell'anniversario della fondazione del 1 Stormo.
Padova maggio 1990.Il Tc. Manià nel suo ufficio al 17° Stormo.
Padova 1991.Visita del Comandante della 5^ ATAF Gen.S.A. Giuliano Montinari al 17° Stormo.
Padova 1991.Il Tc Manià illustra la sala operativa del 17° Stormo al Comandante della 5^ ATAF Gen. S.A Giuliano Montinari durante la visita.
Padova 1991.Il Tc Manià illustra la sala operativa del 17° Stormo al Comandante della 5^ ATAF Gen. S.A Giuliano Montinari durante la visita.
Padova 1991.Il Comandante della 5^ ATAF Gen. S.A Giuliano Montinari firma il registro degli ospiti.
Padova settembre 1992.Saluto di commiato alla bandiera a sx il Col. Manià,a dx il Comandante la 1^ B/A Gen. B.A. Ennio Pampena.
Padova settembre 1992.Saluto di commiato del Col. Manià da sx il Comandante il 17° Stormo Col. Mario Baiguerra,al centro il Col. Manià a dx il Comandante la 1^ B/A Gen. B.A. Ennio Pampena.
Padova.L'antenna Hipar del 17° Stormo.
Padova.L'antenna Hipar del 17° Stormo.
Padova.L'antenna Hipar del 17° Stormo.
Padova.L'antenna Hipar del 17° Stormo.
Padova.L'antenna Hipar del 17° Stormo.
Padova.L'antenna Hipar del 17° Stormo.
Padova 1981.Benvenuti al Comando del 17° Reparto IT,in primo piano Av.Sc.Frigo Francesco.
Padova 1981.Benvenuti al Comando del 17° Reparto IT,in primo piano Av.Sc.Frigo Francesco.
Padova 1981.Comando del 17° Reparto IT,il Gate Guardian Nike Ajax nella foto alcuni avieri che prestano servizio in sala operativa.
Padova 1981.L'antenna Acq in primo piano alcuni avieri che prestano servizio in sala operativa del 17° Reparto.
Padova 1981.Sala operativa del 17° Reparto in primo piano Av. Sc. Frigo Francesco.
Padova 1981.Sala operativa del 17° Reparto in primo piano Av. Sc. Frigo Francesco.
Padova 1981.Sala operativa del 17° Reparto in primo piano Av. Sc. Frigo Francesco.
<
32 - 32
>
17° Reparto/Stormo I. T. : comandanti
Comandanti del 17° Gruppo C.T.:
Dal 00.05.24 al 00.12.25 Magg. Pil. Bernasconi Mario
Dal 00.12.25 al 00.07.26 Magg. Pil. Lodolo Bruno
Dal 00.07.26 al 00.08.26 Cap. Pil. Velardi Vincenzo
Dal 00.08.26 al 00.01.27 Cap. Pil. Rolando Giuseppe (int.)
Dal 00.01.27 al 00.07.27 Magg. Pil. Sacchi Paride
Dal 00.07.27 al 00.07.28 Magg. Pil. Pozzani Gino
Dal 00.07.28 al 00.01.30 Magg. Pil. Locatelli Domenico
Dal 00.01.30 al 00.01.31 Cap. Pil. Morellato Pilade (int.)
Dal 00.01.31 al 00.07.33 Magg. Pil. Locatelli Domenico
Dal 00.07.33 al 00.01.37 Magg. Pil. Locatelli Plinio
Dal 00.01.37 al 00.01.40 Magg. Pil. Reglieri Alfredo
Dal 00.01.40 al 00.01.42 Magg. Pil. Brambilla Bruno
Dal 00.01.42 al 00.09.42 Magg. Pil. Sciaudone Domenico
Dal 00.09.42 al 00.09.43 Magg. Pil. Baruffi Pericle
Comandanti del 17° Gruppo del 1° Stormo C.O.T.:
Dal 00.07.56 al 00.07.57 Cap. Pil. Faticati Franco
Dal 00.07.57 al 00.01.58 Cap. Pil. Siculi Michele (int.)
Dal 00.01.58 al 00.01.59 Magg. Pil. Seraglia Bruno
Dal 00.01.59 al 00.06.59 T.Col. Pil. D'Alessio Antonio
Comandanti del 17° Gruppo della 1^Aerobrigata I.T.:
Dal 30.06.59 al 01.07.60 T.Col. Pil. Lombroni Dino
Dal 01.07.60 al 19.06.61 Magg. Pil. Brighetti Aldo
Dal 19.06.61 al 01.09.62 Magg. Pil. Cesaria Osvaldo
Dal 01.09.62 al 01.09.63 Magg. Pil. Malosso Ettore
Dal 01.09.63 al 01.10.64 Magg. Pil. Ramaciotti Giuseppe
Comandanti del 17° Reparto della 1^ Aerobrigata I.T.:
Dal 01.10.64 al 30.09.65 Magg. AArn Ramaciotti Giuseppe
Dal 30.09.65 al 14.09.66 Col. AArn Balboni Giannino
Dal 14.09.66 al 18.06.67 Col. AArn Erti Ermanno
Dal 18.06.67 al 20.10.68 Col. AArn Sogno Elio
Dal 20.10.68 al 21.11.69 Col. AArn Frantantoni Paolo
Dal 21.11.69 al 21.01.70 Col. AArn Mazzei Angelo
Dal 21.10.70 al 25.09.70 T.Col. AArn Sabatini Alberto
Dal 25.09.70 al 18.10.71 Col. AArn Petronio Licio
Dal 18.10.71 al 17.10.72 Col. AArn Piron Loris
Dal 17.10.72 al 01.08.76 Col. AArn Ramaciotti Giuseppe
Dal 01.08.76 al 30.09.78 T.Col. AArn Della Rosa Piero
Dal 30.09.78 al 17.10.83 Col. AArn Condò Giuseppe
Dal 18.10.83 al 31.10.85 Col. AArn Ardito Francesco
Comandanti del 17° Stormo della 1^ Brigata Aerea :
Dal 01.11.85 al 14.09.86 Col. AArn Ardito Francesco
Dal 15.09.86 al 19.08.90 Col. AArn Andretta Eliseo
Dal 10.08.90 al 15.09.93 Col. AArn Baiguerra Mario
Dal 16.09.93 al 03.10.94 Col. AArn Ancora I.
Dal 04.10.94 al 04.10.95 Col. AArn Caragnano T.
Dal 05.10.95 al 10.10.96 Col. AArn Boni V.
Dal 11.10.96 al 13.10.97 Col. AArn Cacace V.
Dal 14.10.97 al 19.09.00 Col. AArn Biccari E.
Dal 20.09.00 al 26.06.02 Col. AArn Da Forno G.F.
Dal 27.06.02 al 30.06.07 Col. AArn Di Benedetto
17° Reparto/Stormo I. T. : foto comandanti
Padova 1986.Il Com.te del 17° Reparto Col. Andretta Elisio.
Padova 1990.Il Com.te del 17° Reparto Col. Baiguerra Mario.
Padova 1993.Il Com.te del 17° Reparto Col. Ancora I.
Padova 1994.Il Com.te del 17° Reparto Col. Caragnano T.
Padova 2002.Il Com.te del 17° Reparto Col. Di Benedetto
<
5 - 5
>
17° Reparto/Stormo I. T. : .... un Ventaglio di Ricordi ....
.... un Ventaglio di Ricordi ....
La vita non è quella che si e vissuta... ma quella che si ricorda...e come la si ricorda per raccontarla.
A.S.P. 1986
27.01.1986
Capita di sbandierare con enorme soddisfazione il fatto di essere scelti per partecipare ad una avventura. Sopratutto quando i canditati sono tanti e i posti a disposizione sono pochi.
Questo deve essere successo a quei 42 impavidi militari dell'Aeronautica Militare che dopo estenuanti selezioni, qualche raccomandazione non guasta mai, sono riusciti a farsi includere nel glorioso elenco dei partecipanti alla Parigi - Dakar versione italiana cioè la Treviso - Capo San Lorenzo NO STOP. Ognuno al suo ritorno potrà proferire la famosa frase "C'ERO ANCH'IO!".
In effetti c'ero anch'io e l'avventura ha ripagato a tal punto le mie aspettative che non posso trattenermi dal raccontarle. So che l'invidia di chi mi leggerà sarà forte, ma se avrà un pò di pazienza e tanta perseveranza potrà un giorno essere scelto per le edizioni successive che gli organizzatori, visto il successo della attuale edizione, hanno deciso di riproporre. So di aver tenuto il lettore sulle spine con questa lunga premessa ma ritengo che quanto sta per seguire meriti tale presentazione.
Atto primo - Tappa di trasferimento Treviso - Elmas
Come da programma appuntamento all'aeroporto di Treviso alle ore 09.00 di lunedì 27 gennaio 1986 per l'imbarco su velivolo militare. Alle 09.30 in punto non succede proprio niente perchè l'aereo denuncia un leggero ritardo. Nessuna paura quindi, ma un po' di soddisfazione per i partecipanti che cominciano ad assaporare in anticipo lo spirito di avventura. Ognuno ne approfitta per fare manutenzione ai propri mezzi, si rifocilla al bar del 16°, f pubbliche relazioni, si sgranchisce le gambe, si soffia il naso, mangia un panino, si cimenta in un po' di bricolage. Nel frattempo i G91 del 2° Stormo organizzano seduta stante uno show di decolli e atterraggi con la variante di qualche decollo abortito che i partecipanti dimostrano subito di gradire.
Il ritardo, giova ricordarlo, era stato colto con particolare soddisfazione dai partecipanti che giunti da lontano erano partiti alle 05.00 del mattino ed erano stati costretti a fare tutto di fretta per essere all'imbarco all'ora prefissata. Tra lo, stupore dei presenti, si presenta in testata pista il nostro potente aereo che ben presto dopo un rullaggio sollecito è sulla piazzola d'imbarco. Come in "GULLIVER" il gigante viene subito assalito da uno sciame di uomini, valige e pacchi. Dentro gli uomini, fuori le valigie, dentro le valigie fuori gli uomini; con qualche imprecazione degli addetti al carico del G222, grande fuori e piccolo dentro (proprio il contrario della famosa MINI) si riesce ad ottenere la giusta equazione: dentro gli uomini e dentro anche le valige anche se sul fondo dell'aereo non si capisce bene dove finisce la gente e dove cominciano le valige. Mega decollo immediato. A bordo il personale di servizio distribuisce oltre alle solite caramelle thè e caffè il settimanale "JONATHAN DIMENSIONE AVVENTURA".
La climatizzazione dell'aereo è adeguata alle circostanze:caldo equatoriale fino all'ombelico (i più piccoli lo sentono fino alle pal..) e freddo artico da lì alla punta dei piedi. Le nuvole scorrono tranquille così le montagne appenniniche, il mare, la famosa Isola d'Elba che tutti ormai sanno riconoscere, poi il mare, tanto mare, dopo poco di 2h ecco terra. Dagli oblò intravedo, meraviglia delle meraviglie un insieme di imponenti opere fatte in questo ultimo anno attorno all'aeroporto di Elmas. Un grande fiume che sbocca in mare, prosciugamento totale dello stagno che lo circonda nuova aerostazione e soprattutto tanto verde. Tocchiamo terra, si rulla un po'margherita di parcheggio, si fermano i motori si spalancano le porte e voilà "MA DOVE CAZ..SIAMO?" è il coro che si leva da tutti i partecipanti. Una scritta provvidenziale apposta su di un hangar ci salva tutti:PISA. Oh perbacco e perchè a Pisa?. Il Capo equipaggio con la flemma che contraddistingue questa gente dell'aria ci da una spiegazione: in quota c'è ghiaccio, il sistema antighiaccio non funziona quindi dietro front e siamo ritornati indietro. "NO COMMENT" solo qualche mormorio dei presenti che con un po' di disappunto fanno notare che era bene conoscere in anticipo il motivo del forzato rientro in quanto avrebbero potuto godere di più l'avventura. Gli scommettitori incalliti avrebbero potuto aprire il loro botteghino e scommettere se saremmo riusciti a rientrare oppure NO. Persa questa occasione ci raggiunge un pulman che ci scaraventa poco dopo in una mensa all'uopo avvertita del nostro arrivo. Qualcuno dirà più tardi che era meglio non avvertirla (si sarebbe mangiato meglio).
Pasto equatoriale con pasta scotta, sugo insapore, ma non inodore, secondo e contorno adeguati al primo, vino bianco coreografico nel senso che si può guardare ma non toccare salvo scegliere i quartini extra naturalmente a prezzo extra. Si va al Circolo Sottufficiali dotato di ottime piante verdi che ne fanno una vera oasi e tra un un caffè e una POLO (si la caramella col buco) si attendono le 16.00 per il previsto successivo imbarco sul mega galattico C-130 che ora non c'è ma ci sarà. Squillo di "dlin dlon" e dall'altoparlante una gentile voce di hostess comunica "I passeggeri del volo T-E (Treviso Elmas n.d.r.) sono pregati di recarsi fuori dal circolo. Ammucchiata, con recupero degli ultimi chiusi nei cessi, e via sul bus che ci porta sotto l'aereo di provenienza sul quale sono rimasti i bagagli. Dopo aver risolto la solita equazione se caricare le valige o il carico umano perchè ovviamente entrambi non entrano nello stesso mezzo si decide di fare due viaggi. Naturalmente l'aereo disponibile non era parcheggiato vicino a quello in avaria, circumnavigazione dell'aeroporto da ovest ad est ed ecco tutti allegri a ficcare le valige nel poderoso ventre del C-130. Il pullman sta per rifare il percorso inverso per raccogliere i profughi del primo giro quando una comunicazione quanto mai inattesa quanto opportuna ci giunge da uno specialista al volante di quei furgoncini della ditta "FALLOW ME" "NON SI PARTE PIU', QUESTO VOLO HA UN'ALTRA MISSIONE, ARRIVERA' IL DC9 PRESIDENZIALE".
Esultanza, piacere dell'ignoto, la folla esulta si abbatte di nuovo sul velivolo, strappa dalle mani dei bravi specialisti addetti al carico le proprie valige si ristiva di nuovo dentro al pullman e via alla nuova piazzola del previsto arrivo del DC 9 Francescano (di Cossiga Francesco n.d.r.) che manco farlo apposta non è ne' a est ne' a ovest ma davanti al CDA. Pensare che se un contrattempo avesse fermato anche il DC 9 in un solo pomeriggio avremmo potuto visitare tutto l'aeroporto e le rispettive piazzole. Allegri come si conviene a chi per un momento ha pensato all'importanza di viaggiare un giorno da LEONE (EX PRESIDENTE) ammutoliti dal desiderio del Gen. Comandante di non avere confusione sotto la propria finestra attendiamo l'arrivo del nostro bel JET. Ne arrivano 5 e sempre qualche coglione che dice "eccolo è lui" ma la scritta ATI o ALITALIA spegne gli entusiasmi. Però arriva puntuale quando arriva, anche perchè nessuno sapeva quando doveva arrivare. Operazione di carico eccezionalmente breve in quanto l'addestramento fatto durante la giornata aveva affinato a tal punto la nostra professionalità da far invidia agli addetto aeroportuali del civile. Salita a bordo e apriti cielo, le esclamazioni di gioia al magnifico splendore attraversa tutti e quanti. Qualcuno pensa che sia uno scherzo, qualcun altro sprofondato nella mega poltrona salottiera si fa immortalare da un fotografo solerte, altri ancora giocano con tutti gli interruttori e bottoni che li circondano. La fila a visitare la cabina di comando è quasi come quella che si fanno gli anziani alle Poste il giorno del ritiro della pensione. In men che non si dica siamo a Elmas che rivedo col piacere di sempre attorniata dal suo bello stagno.
Piccola attesa per la cena che utilizzo per dare un cenno di arrivo alla famiglia via telefono e dentro a mangiare. Non male il cibo, più difficoltoso, l'abbeveraggio poichè per uno strano motivo le bottiglie non si staccavano dalla tovaglia. Qualcuno penserà che le tovaglie erano sporche o che i fondi di bottiglia lo fossero; niente affatto era solo un piccolo espediente sardo per evitare che andassero presi i vuoti della minerale che come tutti sanno hanno il "vetro a rendere". Vero caffè espresso nel senso del caffè e della velocità e via di nuovo sul pulman. Davanti il personale, di dietro le valige e il materiale di ricambio che il diligente personale che non curava il trasporto non ha voluto abbandonare sul 238 inviato assieme al pulman. In effetti sul 238 non entrava più uno spillo per cui molta parte dei bagagli sono stati stivati all'interno del pulman occupato fino all'ultimo strapuntino. Una nota positiva per il sottoscritto è stata rappresentata dalla facilità con la quale ho potuto fare la conta del personale in quanto in quelle condizioni nessuno poteva più muoversi. Ho potuto così contare le orecchie: 80 più le mie che non vedendole le sentivo,sommare le due del temerario che era salito sul 238 e facevano 84 dividere per 2 e trovare il numero fatidico 42. C'eravamo tutti e se questo anno ci fosse stato uno in più assicuro che non me ne sarei accorto.
Atto Secondo
Cagliari Elmas - Capo S. Lorenzo sulla rotta nord - est al secolo ORIENTALE SARDA
Alle ore 0825 P.M. secondo più secondo meno la carovana lasciava l'aeroporto per dirigersi a C.S.Lorenzo. normale tappa di trasferimento che affrontiamo sereni e baldanzosi. Strane voci parlavano di neve sul passo, di strade ghiacciate ma noi con l'avventura in corpo non le ascoltiamo e proseguiamo dritti per la nostra strada. Inizia la salita che il rombante pulman affronta baldanzoso. Incrociamo il solito rimorchio fermo sulla strada, poi la solita vettura ferma, poi un camion che l'autista distratto ha lasciato sulla corsia opposta, molto vicino al bordo praticamente nella cunetta. La strada è bellissima di un bel brillante, oserei dire troppo brillante. Un dubbio mi assale quando a poco più di 100 metri si scorge la fine della salita: non sarà mica ghiaccio questo quì ?? Lo era invece! Il pulman, vero purosangue tende a scodinzolare ma il prodigo autista con un'azione concertata di tacco e frusta lo doma immediatamente e lo fa arrivare sulla salita. Dietro strani bagliori di fari danno l'impressione che qualcuno voglia farsi notare. Il 238 è infatti fermo una sessantina di metri più giù e sta cercando di salire dalla parte dove normalmente si scende. Un intervento a braccio (nel senso che poderose braccia lo hanno spinto) permette al 238 di arrivare alla sommità del passo. Alla luce delle potenti torce (accendini BIC o similari made in Marocco) l'intrepido autista mette le catene al 238 aiutandosi con qualche corda racimolata dalle borse dei bagagli perchè nel SET delle catene mancava qualche accessorio. Impiega molto meno tempo il pulman poichè a bordo non ha le catene per cui si risparmiava un sacco di tempo prezioso. Inizia la discesa. La strada sempre più brillante rende sempre meno brillanti le prestazioni del pulman. Velocità di crociera 100 metri al minuto qualcosa come 6 Km all'ora un bel record. Nel pulman la vita si svolge serena e tranquilla tutti dormono, immobili sui loro comodi sedili anche se non capisco perchè tutti abbiano gli occhi aperti! Nessuno che si sente male, proprio un viaggio O.K. Si continua a scendere, poi a salire mantenendo sempre la stessa velocità di crociera 6 Km/h.
Il pulman diventa nel frattempo a 4 ruote sterzanti si guida con un dito. Basta toccare il volante che l'azione concertata con le ruote anteriori e quelle posteriori fanno il resto. Fuori dai finestrini il paesaggio è meraviglioso. Bei boschi di sughero imbiancati dalla neve a destra, un bel fiume dall'acqua limpidissima sulla sinistra che ha il solo difetto di essere circa 100 metri più basso del livello della strada. Come dire che tra il bordo della strada e il fiume c'era un piccolo pendio di quelli che i soliti esagerati chiamano burrone. Ma si faceva attenzione che sul bordo della strada c'erano quei bei muretti di pietra costruiti nell'era paleolitica che quando si urtano si sgretolano subito, ma sono cosi belli da vedersi. La monotonia però comincia farsi pesantemente sentire, quando finalmente due fari posti esattamente al centro della strada introducono la la nuova vera verità. Finalmente, esclama la folla, ci stavamo annoiando. Il pulman si ferma e la folla commossa abbandona velocemente i propri posti per rendersi conto di persona cosa c'è dietro quei due fari. A quei due fari troviamo attaccato le 24 ruote che sorreggono un bel camion e rimorchio fermo perchè l'autista non sa se andare avanti o andare indietro. Ma soprattutto perchè più prova andare avanti e se ne va di fianco e se va indietro va sempre di fianco. Riusciamo a convincerlo che con la nostra presenza ce la può fare ad andare avanti. Lui ci crede attacca e mentre sembra che vada avanti va invece di fianco fino ad avvicinarsi al bordo della strada.
Per noi è OK perchè si sgombra la corsia che permette al pulman di passare, per lui le cose non cambiano aspetterà il disgelo. Naturalmente mentre il pulman cercava di passare a fianco del camion il personale sceso a terra espletava alcune fra le più comuni che si fanno in questi momenti di attesa: grandi pisciate a valle che i più bravi riuscivano a scaricare direttamente nel ruscello sottostante, mentre i più timidi cozzavano sul muretto paleolitico e si spruzzavano i pantaloni. Si riparte per la meta agognata e una volta arrivati sulla parte pianeggiante finiscono le difficoltà la prova speciale può considerarsi finita quà. Neanche il varco del cancello del poligono, la sistemazione nelle camere, che in passato ha sempre creato qualche problema, ha palesato alcuna difficoltà. Nella Hall del F81 sor Mariani e sor Coppola scandivano nomi e numeri ognuno, capiva al volo si infilava nella propria stanza e alle 01.20 circa anche i più dinamici erano sotto le coperte visibilmente soddisfatti.
Luciano Manià