56° Gruppo IT Ca' Tron: ORIGINI
Il 56° Gruppo Intercettori Teleguidati ebbe le proprie origini nel 1958, nell'ambito del 1° Gruppo, poi 6° Gruppo I.T., come 2^ Squadriglia, tale numero distintivo fu cambiato successivamente in 1^ Squadriglia I.T.. La denominazione di 2^ Squadriglia fu infatti presa dalla paritetica unità Nike che sarebbe divenuta in seguito il 57° Gruppo I.T..
Il proprio personale, fin dal giugno 1958 aveva iniziato il periodo istruzionale a Fort Bliss (nell'ambito della famosa "Batteria G"), seguendo le sorti dei tre "Nato Package Battalions" della 1^ Aerobrigata. Lo stesso sotto la supervisione di istruttori U.S.A., dopo una fase di preparazione a Tobin-Wells (Texas) effettuò la "firing fase" presso il poligono di Mc Gregor (New Mexico) con il lancio di due missili Ajax e un missile Hercules. Mentre il personale italiano si preparava operativamente e tecnicamente negli U.S.A., in Italia l'8° Reparto lavori e varie ditte private approntavano sedi provvisorie e permanenti per le Squadriglie Nike sul territorio dell'Italia Settentrionale dislocate tra la Lombardia, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
56° Gruppo IT Ca' Tron: cenni storici
Il personale della Squadriglia, al rientro in Italia, in attesa di essere dislocato nella sede stanziale di Ca'Tron, fu assegnato provvisoriamente sull'Aeroporto di Campoformido (Udine). Da qui, verso la fine dell'anno 1959, il personale, a piccoli gruppi, incominciò ad occupare la nuova base assegnata. Il trasferimento di tutto il personale fu completato entrò la metà del febbraio 1960. Negli anni dal 1960 al 1963 (ancora era sq.) e nel 1965 il 56° Gruppo effettuò "l'Annual Service Practive" (A.S.P.), tiri reali, presso il poligono di Mac Gregor. Dal 1 ottobre 1964 la 1ª Squadriglia fu elevata a rango di Gruppo assumendo la denominazione di 56° Gruppo Intercettori Teleguidati. Tale numero coincide con quello di uno dei 4 gruppi "Jupter" del 1° Reparto della 36ª Aerobrigata di Gioia del Colle che, proprio nello stesso periodo, venivano soppressi.
Il 5 novembre 1966, data infausta per l'Italia a causa delle molteplici calamità accadute sul territorio nazionale, con particolare riguardo all'alluvione di Firenze, anche la base di Ca'Tron fu sommersa dalle acque. Tutto ebbe inizio alle tre del mattino. Alle 09.00 dello stesso giorno l'Area di Lancio era già coperta da un metro circa d'acqua e l'Area Logistica era prossima ad essere invasa da una coltre minacciosa. Non appena l'acqua cominciò a invadere l'area logistica, iniziò il trasporto a Treviso di tutto il personale. Il livello dell'acqua raggiunse l'altezza di circa 70 cm alle 14.30 e continuò a salire fino a raggiungere la quota di 1,15 m circa, verso le ore 17.00. Da quel momento il personale andò a prendere posto sul terrapieno dell'Area Controllo, su cui era posizionato un autocarro che servi da rifugio per la notte. Il 6 novembre arrivano i primi soccorsi della 1ª Aerobrigata, durante la fase più violente dell'alluvione diverso materiale fu trasportato dalla furia delle acque molto lontano e fu davvero un lavoro arduo recuperarlo. Anche la bandiera rimase sul pennone fino al momento in cui, con l'ausilio di una imbarcazione, fu possibile ammainarla. La vita della Base comunque non fu mai interrotta: appena le acque defluirono, tutto il materiale operativo fu portato al S.E.M. di Treviso dove gli specialisti lavorarono alacremente per il suo ripristino. Anche il Demanio Aeronautico, dal 1967, iniziò la bonifica delle infrastrutture approntando per prima una palazzina che fu occupata dal personale della vigilanza.
Pian piano il personale riaffluì alla base:nel 1968 raggiungeva ormai l'80% della totalità. Con il 1968 iniziarono le A.S.P. sul nuovo poligono missilistico italiano di Salto di Quirra-Capo San Lorenzo.
Iniziò cosi l'impegnativa prova delle batterie Nike della 1ª Aerobrigata, misurandosi come capacità e preparazione con le Unità Nike dell'Aeronautica Danese, Norvegese e Spagnola. Il personale delle Squadriglie venivano trasportati in Sardegna con aerei Fairchild C.119, poi con Lockeed Hercules C.130 e Aeritalia G.222 della 46^A/B di Pisa. Avventuroso il tragitto in autobus fra Cagliari e Capo San Lorenzo dovuto alle curve e alla strada stretta:in compenso il panorama, classico della Sardegna è gradevole e rilassante, come è piacevole il mare che lambisce la spiaggia del poligono stesso. Queste prove venivano seguite dal restante personale al Gruppo con frequenti telefonate per conoscere l'esito dell'evento ed il punteggio ottenuto.
Doverosa menzione è riservata a tutto il personale di Leva che hanno contribuito alla vita e allo sviluppo del Gruppo fin dalle sue origini, presenti come validi collaboratori, sempre disponibili e disinteressati, costituirono la base essenziale per il supporto Logistico. Il distintivo adottato dal gruppo rappresenta un candido airone che si libra nell'azzurro del cielo, riprendendo il nominativo radio.
Nel 1976 anno in cui fu disposta la ristrutturazione della 1ª Brigata Aerea, il Gruppo fu inserito tra gli enti da dismettere. Il 30 gennaio 1977 il Gruppo venne tolto dalla linea operativa ed il 30 giugno fu dismesso e trasformato in Distaccamento Straordinario. In data 15 dicembre 1977 anche il Distaccamento fu sciolto, e la base fu posta sotto il controllo del comando 57° Gruppo, per la conservazione delle infrastrutture.
Foto: 56° Gruppo IT Ca' Tron
Ca'Tron.Piazzale monumentale.
Ca'Tron.Piazzale monumentale.
Ca'Tron.Piazzale monumentale innevato.
Mc Gregor Range 1962.Lancio del missile Nike Hercules durante i tiri reali.
Mc Gregor Range 1962.Personale della 56^ Squadrigia che ha partecipato ai tiri reali in America.
Ca'Tron 1963.Area controllo l'antenna ACQ,in primo piano Av.Gianni Trevisanato.
Ca'Tron 1963.Ingresso area controllo sullo sfondo l'antenna MTR.
Asiago 1963.Gita ad Asiago del personale della 56^ Squadriglia.
Ca'Tron 1963.Area controllo sullo sfondo le antenne dei radar MTR,ACQ e TTR,in primo piano Av.AOM. Orazio.
Ca'Tron 1963.Area controllo sullo sfondo le antenne dei radar MTR,ACQ e TTR,in primo piano gli avieri AOM.....
Ca'Tron 1963.Area logistica autoreparto nella foto l'Aviere Orazio.
Ca'Tron 1963.Area logistica autoreparto nella foto alcuni avieri.
Ca'Tron 1963.Area logistica autoreparto nella foto alcuni avieri.
Ca'Tron 1963.Area logistica autoreparto nella foto alcuni avieri.
Ca'Tron 1963.Natale 1963,biglietto di auguri per le festività Natalizie.
Ca'Tron 1963.Natale 1963,biglietto di auguri per le festività Natalizie.
Ca'Tron 1965.Nella foto da sx il S.T. Sassano e il S.T. Casarini in area di lancio della sezione Charlie.
Ca'Tron 1965.Turni mensili per B.C.O. luglio 1965.
Ca'Tron 1965.Comunicazione di servizio il S.Ten. Casarini è comandato di ufficiale di picchetto il giorno 23 novembre 1965.
Ca'Tron 1965.Comunicazione di servizio il S.Ten. Casarini è comandato di direttore di mensa il mese di dicembre 1965
Ca'Tron 1965.Squadra operativa dell'Area Controllo.
Ca'Tron 1965.Locandina invito al S.T Casarini (LT Baffo Killer)in occasione della festa del giorno di ringraziamento U.S.A.
Ca'Tron 1965.Locandina menù in occasione della festa giorno di ringraziamento U.S.A.
Ca'Tron 1970.Area lancio il missile Nike Ajax sulla rail della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Veduta dell'hangar con i missili Nike Hercules all'interno della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules sulla rail della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules sulle rampa di lancio della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules sulle rampa di lancio della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Veduta delle rampe di lancio,sullo sfondo i missili Nike Hercules nell'hangar della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970 .Veduta missili Nike Hercules nell'hangar della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules sulla rampa di lancio della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules sulla rampa di lancio della sezione Charlie.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules della sezione Charlie,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules della sezione Charlie,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi.
Ca'Tron 1970.Il missile Nike Hercules della sezione Charlie,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi.
Ca'Tron 1970.Area logistica,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi.
Ca'Tron 1970.Area logistica alloggi truppa,foto di gruppo avieri Operatori Missilisti.
Ca'Tron 1970.Area logistica,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi.
Ca'Tron 1970.Area logistica autoreparto,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi con .....
Ca'Tron 1970.Area logistica autoreparto,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi con .....
Ca'Tron 1970.Area logistica autoreparto,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi con .....
Ca'Tron 1970.Area logistica congedanti del 3°49 O.M.,in primo piano l'Av. Sc. Renato Rossi con ....
Ca'Tron 1970.Cena di congedo del 3° 49 Operatori Missilisti.
Ca'Tron 1970.Cena di congedo del 3° 49 Operatori Missilisti.
Ca'Tron 1970.Cena di congedo del 3° 49 Operatori Missilisti.
Ca'Tron 1970.Cena di congedo del 3° 49 Operatori Missilisti.
Ca'Tron 1973.Area logistica,rientro dopo una partita di calcio.
Ca'Tron.Personale della 56^ Squadriglia.
Aeroporto Decimomanno.Foto di gruppo della 56^ Squadriglia per A.S.P. in Sardegna.
Aeroporto Decimomanno.Foto di gruppo della 56^ Squadriglia per A.S.P. in Sardegna.
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Ca'Tron.Veduta dell'area controllo.
Ca'Tron.Area logistica la fontana di Ca'Tron,costruita dai Se. Ferrato e Audutore,la scultura in ferro battuto è del Se Ferrato.
Ca'Tron.Piazzale monumentale,nella foto il Se De Micco e il Se Gianni Abis.
Ca'Tron.Nella foto il M.llo Pasquale De Micco al pannello di sezione charlie.
Ca'Tron.La squadra di calcio dell'area controllo.
Capo S.Lorenzo.Lancio del missile Nike Hercules durante i tiri reali.
Capo S.Lorenzo.Il missile Nike Hercules in volo.
Capo S.Lorenzo.Lancio del missile Nike Hercules durante i tiri reali.
Padova 30 ottobre 2012.Locandina del 1° Raduno amici di Ca'Tron 29-30 ottobre 2012.
Padova 30 ottobre 2012.1° Raduno amici di Ca'Tron,Santa Messa.
Padova 30 settembre.Deposizione corona a ricordo di tutti i caduti.
Padova 30 settembre.Deposizione corona a ricordo di tutti i caduti.
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,presentazione dei convenuti al 1° Raduno amici di Ca'Tron
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,presentazione dei convenuti al 1° Raduno amici di Ca'Tron
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,presentazione dei convenuti al 1° Raduno amici di Ca'Tron
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,presentazione dei convenuti al 1° Raduno amici di Ca'Tron
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,presentazione dei convenuti al 1° Raduno amici di Ca'Tron
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,presentazione dei convenuti al 1° Raduno amici di Ca'Tron
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,i radunisti.
Padova 30 ottobre 2012.Aula Briefing,i radunisti.
Padova 30 ottobre 2012.Pranzo sociale in mensa sottufficiali.
Padova 30 ottobre 2012.Pranzo sociale in mensa sottufficiali.
Padova 30 ottobre 2012.Pranzo sociale in mensa sottufficiali.
Padova 30 ottobre 2012.Pranzo sociale in mensa sottufficiali.
Padova 30 ottobre 2012.Foto di gruppo dei radunisti.
Padova 30 ottobre 2012.Foto di gruppo dei radunisti.
Padova 30 ottobre 2012.Foto di gruppo dei radunisti.
Padova 30 ottobre 2012.Consegna targa ricordo al Comando 2° R.M.M. capo ufficio Antonio PODESTA'
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56° Gruppo IT Ca' Tron: ricordi
.... un Ventaglio di Ricordi ....
La vita non è quella che si e vissuta... ma quella che si ricorda...e come la si ricorda per raccontarla.
Alluvione Ca'Tron 4 Novembre 1966
Una pioggia incessante a regime diluviale e con forte vento di scirocco si abbatté per due giorni e due notti in tutta la zona. Iniziò così la tragedia che il giorno 4 Novembre 1966 colpì una delle più belle ed efficienti Basi missilistiche della 1^ Aerobrigata:il 56° Gruppo IT.
Il 5 novembre aveva smesso di piovere e alle ore 07.50 come di consuetudine tutto il personale si radunò sul piazzale per assistere alla cerimonia dell’alza bandiera. In attesa della cerimonia il principale argomento dei presenti verteva sul fatto come l’acqua avesse sommerso tutti i campi e i prati circostanti lasciando scoperte solo le strade. Il fatto non destava grande preoccupazione perché già altre volte tale situazione si era presentata, risolvendosi poi in poche ore con il deflusso dell’acqua.
Alle 08.05 il Comandante del 56° Gruppo, analizzando la situazione, annunciò che esisteva la possibilità di allagamenti ed in attesa dei futuri sviluppi della situazione invitò il personale a recarsi al posto di lavoro. Partirono i mezzi per l’area di lancio e noi dell’area di Controllo ci incamminammo per raggiungere la IFC ma alla sbarra dell’ingresso trovammo un tratto della strada sommersa da 5 cm d’acqua e per transitare senza bagnarci costruimmo un guado con delle pietre che giacevano per lavori impilate sul ciglio.
Dopo circa 1 ora tramite lo Switchboard del BCV fu comunicato da parte dall’area di lancio la necessità di abbandonare l’area a causa dell’arrivo di un’ondata che in poco tempo portò il livello dell’acqua a più di 80 cm.
Verso le 10.30 arrivò l’ordine di adunata di tutto il personale nel piazzale prospiciente il Comando. Fu annunciata la necessità di evacuazione e furono quindi impartite le disposizioni. Fu richiesto di formare una squadra di 20 volontari più 1 carabiniere fra i quali:1 elettricista,1 pompiere,1 infermiere, tecnici delle due aree operative, un addetto ai viveri e personale specialista delle due aree.
Furono designati due Ufficiali e si costituì così un gruppo di presidio e fra i volontari fu scelto anche il sottoscritto. I mezzi dall’autoreparto giunsero sul piazzale e per prima cosa furono prelevati tutti i documenti dall’Ufficio Operazioni, caricati velocemente su una Campagnola e terminata l’operazione partì alla volta del 16° Reparto di Treviso. Al personale fu dato solo il tempo per recuperare lo stretto necessario per l’igiene personale. I possessori di automezzi propri furono autorizzati a raggiungere il 16° Reparto con le proprie vetture. Gli altri presero posto sui mezzi militari e partirono per Treviso.
L’acqua nel frattempo saliva lenta ma costantemente.
Il carabiniere salì sul tetto del Comando per svolgere la sorveglianza (essendo il 5 del mese nella cassaforte dell’ufficio amministrativo vi erano depositati i soldi della Mensa Unica e gli stipendi della truppa e di coloro che non avevano potuto ritirarli).
Io chiesi ed ottenni l’autorizzazione di portare la mia vetturetta sopra il terrapieno delle antenne e lasciando la scia come un battello riuscii ad arrivarci. Fu un’ottima scelta e fui fortunato altri colleghi rimasti volontari ebbero in seguito la vettura sommersa.
Anche il Comando USA decise di evacuare e organizzò l’operazione, lasciando due militari a presidiare la palazzina.
Il Tenente, comandante del presidio, impartì al gruppo di volontari l’ordine di caricare il trak americano M 35 con casse di acqua minerale, viveri di sopravvivenza, medicinali, 2 stufe a gas con relative bombole, 2 battellini auto gonfiabili di salvataggio e altro materiale utile all’emergenza e di trasportare parte del carico nella casetta dell’area di controllo degli IFC .
Alle ore 12.00 l’acqua era salita tanto che con gli stivali a mezza gamba non era più possibile camminare per le strade della base e l’unico mezzo per gli spostamenti restava l’M35.
Fu richiesto via telefono al 16° Reparto di far pervenire degli stivali a tutta coscia, delle lampade a petrolio con relativo carburante e degli indumenti asciutti, fu data assicurazione che il mezzo con il materiale previsto sarebbe partito nel più breve tempo possibile .
L’acqua nel frattempo cresceva a vista d’occhio e l’M 35 non potendo più operare salì e parcheggiò sul terrapieno accanto all’antenna del radar di acquisizione.
Dovendo pattugliare la Base e portare i viveri al Carabiniere di guardia sul tetto del Comando e all’elettricista rimasto in centrale fu stabilito di usare l’autogonfiabile ed essendosi alzato nel frattempo un forte vento di Scirocco che sollevava alte onde, fu deciso che a compiere quel servizio fosse del personale idoneo. Ci offrimmo io ed un Sottotenente di complemento in quanto essendo di Venezia avevamo una certa esperienza di navigazione.
Con l’ausilio del battellino il pattugliamento proseguì per tutto il pomeriggio ispezionando le strutture e facendo rapporto periodicamente all’Ufficiale Comandante. Durante gli spostamenti assistemmo a scene indimenticabili;un gatto e dei topi stavano appollaiati sul ramo di un albero semisommerso; più in la sui rami spogli cavallette, grilli, bisce, lucertole ed altri piccoli animali risvegliati dal letargo avevano cercato scampo issandosi e restando affiancati, abbandonando ogni timore pur di sopravvivere. Non fu difficile salvare il micio che, quasi intuendo la possibilità di salvezza, saltò spontaneamente nel gommone.
Alle 18.00 era già buio pesto, il vento era un po’ calato e non avendo avuto conferme dell’arrivo del materiale da Treviso ci recammo all’ingresso e a circa una sessantina di metri vedemmo il camion abbandonato con la cabina ed il cassone semisommersi;con le pagaie rovistammo all’interno alla ricerca del materiale e recuperammo solo le lampade ed il petrolio tutto l’altro era ormai inservibile. A ritorno incuriositi dai suoni provenienti dalla palazzina USA ci dirigemmo ed entrammo con il battello e trovammo i due soldati Usa seduti su sedie sistemate sopra ad un tavolo intenti a visionare un film proiettato sulla parete. Su consiglio del S.Ten. accettarono di essere trasportati verso l’ingresso. Giunti ad un punto sulla strada dove si toccava si spogliarono e riposti i vestiti nello zaino e calzato l’elmetto scesero nell’acqua gelida che arrivava loro fino a sotto le ascelle. Caricatosi il bagaglio ed il fucile sulla testa, dopo un “in bocca al lupo” li vedemmo scomparire nel buio alla volta del paese di Portegrandi.
Verso le 19.00 per decisione del tenete partimmo col battellino con l’ordine di recuperare il Carabiniere di guardia sopra il tetto del Comando;lo trovammo intirizzito. Giunti in Centrale trovammo l’elettricista appollaiato sopra un tavolo con l’acqua prossima a lambire le barre di collegamento all’alta tensione.
Erano ormai quasi le 20.00 quando giungemmo nella casetta intervano IFC e tutti riuniti, consumando una frugale cena, assistemmo al telegiornale che dava notizie del maltempo che aveva colpito l’Italia e in particolar modo Firenze con danni incalcolabili alla città e alle opere d’arte a causa della disastrosa alluvione.
Dopo il telegiornale verso le 20.40 si disquisiva del fatto che nessun accenno della situazione della nostra zona fosse stato dato dalla tv. Fu fatto notare da qualcuno il rumore di risacca che proveniva dall’esterno;fu aperta la porta e un’amara realtà apparve ai nostri occhi, l’acqua era in poco tempo talmente cresciuta che mancavano solo pochi centimetri per invadere l’intervano. Fu immediatamente presa la decisione di sgomberare l’area, optando per il trasferimento dei viveri e dei materiali sul terrapieno a quel punto capimmo che la segreta speranza covata tacitamente dentro di noi, che si salvasse almeno la parte operativa, era improvvisamente svanita.
Indossammo nuovamente gli stivali e con rabbia mista a impotenza, ci accingemmo a traslocare il materiale dalla porta posteriore, usando il battellino come pontone poiché l’acqua ci aveva circondato completamente. Terminate le operazioni anche il personale rimasto si trasferì sul terrapieno e l’ultimo portò con se il gatto salvato nel pomeriggio.
Furono istituiti dei turni di guardia di 2 ore ai quali partecipò anche il Carabiniere;furono stesi alcuni materassi sul fondo del cassone, prendemmo posto nell’angusto spazio pronti a trascorrere la notte. Chi dormì quella notte e quali fossero i pensieri di ognuno si può solo immaginare. Fino a tarda ora giunsero a noi gli strazianti lamenti degli animali agonizzanti che i contadini avevano dovuto in frette abbandonare nelle fattorie circostanti, poi fu solo silenzio.
Alle prime luci del giorno, girando lo sguardo rimanemmo basiti dalla quantità dell’acqua che ci circondava e giungeva fino all’orizzonte.
Solo una piccola parte dei muri e i tetti della base e le cime degli alberi uscivano dall’acqua e le fattorie sembravano case galleggianti. Un numero impressionante di animali galleggiava, persino molte anitre e oche erano affogate imbrattate dalla nafta fuoriuscita dalle cisterne dei riscaldamenti.
Giunse per primo un elicottero americano che, avute le informazioni sul personale USA, lasciò un bricco di caffè caldo e decollò immediatamente.
Dopo poco tempo atterrò l’elicottero con il comando della 1^Aerobrigata , portò caffelatte caldo e pane fresco, esamino la situazione e stabilì con il Tenente del Presidio il Piano di Sgombero.
Intorno alle ore 12.00 giunse un mezzo anfibio del Genio e dopo aver lasciato del personale guardia fummo trasferiti in paese a Portegrandi presso la Trattoria con alloggi “da Romano” dove si installò il Comando del Presidio. Iniziò così nei giorni successivi il lungo periodo di recupero dei Materiali resi vaganti e l’assistenza ai contadini per portare il foraggio agli animali scampati.
Tale periodo merita una menzione.
Airone42
56° Gruppo IT Ca' Tron: comandanti
I Comandanti della 56^ Squadriglia I.T. dalla sua costituzione alla trasformazione in GRUPPO:
Dal 00.03.59 al 30.06.61 Cap. Pil. Musci Riccardo
Dal 01.07.61 al 14.01.64 Cap. Pil. Garavelli Luciano
Dal 15.01.64 al 26.04.64 Cap. Pil. Ragnetti Lucio
Dal 27.04.64 al 19.05.64 Ten. AArs Badiali Riccardo (int.)
Dal 20.05.64 al 03.07.64 Magg. Pil. Garavelli Luciano
Dal 04.07.64 al 30.09.64 Ten. AArs Badiali Riccardo
I Comandanti il 56° Gruppo I.T.:
Dal 01.10.64 al 28.02.66 Magg. Pil. Barbaglio Filippo
Dal 01.03.66 al 08.05.66 Cap. AArs Badiali Riccardo
Dal 09.05.66 al 31.08.67 T.Col. Pil. Jacchia Renato
Dal 01.09.67 al 00.10.67 Cap. AArs Barca Germanico (int)
Dal 00.10.67 al 28.02.69 Cap. AArs Daffinà Giuseppe (int)
Dal 01.03.69 al 18.04.75 T.Col. AArs Tramonti Enzo
Dal 19.04.75 al 14.07.75 Cap. AArs Massara Carmelo (int)
Dal 15.07.75 al 30.01.77 Cap. AArs Fragasso Luca (f.f.)
Dal 00.00.00 al 00.00.00 Cap. AArs Badiali Riccardo
Dal 00.00.00 al 00.00.00 Cap. AArs Mastroianni
Dal 00.00.00 al 00.00.00 Cap. AArs Allamprese M.R. Andrea
Dal 00.00.00 al 00.00.00 Cap. AArs Massara Carmelo
I Comandanti la 56^ Squadriglia I.T.:
date non disponibili
I Comandanti della Sezione Logistica :
Dal 00.00.00 al 00.00.00 Cap. AArs Mora Adriano
Dal 00.00.00 al 00.00.00 Cap. AArs Pietrantuono Carlo
date non disponibili