80° Gruppo IT Bagnoli: origini
L' 80° Gruppo IT trae le sue origini dall'80ª Squadriglia Caccia costituita al Centro di Formazione Squadriglie di Arcade (Treviso) nel febbraio 1917, assegnata alle dipendenze del 1°Gruppo Aeroplani della 3ª Armata, dislocata a S. Maria La Longa (Udine). L'aereo in dotazione alla 80ª Squadriglia, nel primo periodo di guerra era il Nieuport Macchi di Varese, che montava il motore stellare rotativo "Le Roche" da 80 HP.
Il 12 marzo la Sq. era pienamente operativa con 9 piloti e 10 aerei, il 15 marzo iniziò i voli di guerra. In quel giorno l'unità inviò due piloti, il Serg. Viganò ed il Serg. Leonardi, a Cascina Farello (Aquilea), per affiancare la 77ª Sq. di stanza su quel campo, per difendere Cervignano del Friuli. Partendo da quell'aeroporto gli stessi eseguirono tre voli di scorta e crociera, il servizio di rinforzo alla 77ª Sq. si prolungò fino al 30 maggio 1917 e i due piloti decollavano, a seconda dei casi, o dal campo di Cascina Farello o da quello di Aiello. L'impiego dell'80ª Sq. era quello di caccia libera o in seguito ad allarme, inoltre venivano eseguite crociere sulle linee di combattimento e servizi di scorta ai ricognitori. Il 30 aprile la 80ª Squadriglia fu trasferita dal campo di S. Maria La Longa a quello di Aiello, rimanendo però sempre in forza al 1° Gruppo Aeroplani il quale operava, a sua volta, per conto della 3ª Armata.
In seguito, sostituiti i Macchi 200 con i Macchi 202, combattè in Africa Settentrionale fino al giugno del 1942 per poi ritornare in patria ed essere assegnata alla difesa di Roma. Nel Luglio del 1943 l'80ª Squadriglia si trovava a Ronchi Dei Legionari per essere equipaggiata con aerei Macchi 205. L'8 Settembre colse l'80ª Squadriglia ancora in crisi organizzativa, crisi che portò, con l'armistizio, allo sbandamento dell'unità.
Il 1 febbraio 1956 alle dipendenze del Reparto Volo della 51ª Aerobrigata, viene ufficialmente costituito ad Istrana il 17° Gruppo COT, destinato ad essere armato con gli F-86K. Il nuovo Gruppo è composto dalle Squadriglie 72ª e 80ª ed inizialmente è privo di aerei. Il 1° maggio 1956 il 17° Gruppo viene inquadrato nel nuovo 1° Stormo COT. Nel settembre 1956 sono consegnati i primi caccia F-86K con i quali si riprende l'attività di volo e che restano in dotazione fino al maggio 1959, quando il reparto viene sciolto, cedendo distintivo e tradizioni alla 3ª squadriglia I.T. del 3°gruppo IT, che diventa la 80ª Squadriglia I.T. del 17° Gruppo IT.
80° Gruppo IT Bagnoli: cenni storici
Il personale della Squadriglia fece rientro in Italia all'inizio del 1959 e fu provvisoriamente stanziato sull'Aeroporto di Padova con la denominazione di 3ª Squadriglia inserita nel 3° Gruppo. Nel maggio 1959 l'Unità prese il numero distintivo di 80ª Squadriglia e alla stessa fu assegnata, come sede stanziale, la Base di Bagnoli di Sopra, all'uopo costruita, che fu occupata ufficialmente dal personale il 17 luglio 1959. Negli anni dal 1960 al 1963 e nel 1965 effettuò "l'Annual Service Practice" (A.S.P.), tiri reali, presso il poligono di Mc Gregor.
Il 1° ottobre 1964 l'80ª Squadriglia fu trasformata in 80° Gruppo I.T. avente alle proprie dipendenze una Squadriglia contrassegnata dallo stesso numero distintivo che fu ufficialmente istituita nel novembre dello stesso anno, unitamente alla Sezione Logistica. Mentre la prima ha compiti squisitamente operativi, la seconda ha l'incombenza di curare tutti i problemi inerenti la logistica e la difesa della Base. Nel 1966 sulla Base di Bagnoli avvenne l'insediamento del "2/34th U.S.A.A.D.", un distaccamento delle forze U.S.A..
Con il 1968 iniziò l'impegnativa prova dell'A.S.P. presso il Poligono Missilistico di Salto di Quirra Capo San Lorenzo delle batterie Nike della 1ª Aerobrigata, misurandosi come capacità e preparazione con le Unità Nike dell'Aeronautica Danese, Norvegese e Spagnola. L'80ª Squadriglia conquistò il primo posto negli anni 1980, 1984, 1987, 1992, 1995, 1996 e 1998. Il personale delle Squadriglie venivano trasportati in Sardegna con aerei Fairchild C.119, poi con Lockeed Hercules C.130 e Aeritalia G.222 della 46^A/B di Pisa. Avventuroso il tragitto in autobus fra Cagliari e Capo San Lorenzo dovuto alle curve e alla strada stretta:in compenso il panorama, classico della Sardegna è gradevole e rilassante, come è piacevole il mare che lambisce la spiaggia del Poligono stesso. Queste prove venivano seguite dal restante personale al Gruppo con frequenti telefonate per conoscere l'esito dell'evento ed il punteggio ottenuto.
Nel 1977 in seguito alla ristrutturazione della 1ª Brigata Aerea, l'80° Gruppo è passato alle dipendenze del 16° Reparto IT di Treviso. Negli anni 1980 e 1992 l'80° Gruppo ha ottenuto il trofeo quale "Gruppo con il miglior rendimento complessivo della 1ª Brigata Aerea" per gli aspetti operativi, addestrativi, tecnici e logistici. Il 15 maggio 1988 presso l'80° Gruppo si è tenuta la cerimonia della chiusura del 2/34th U.S.A.A.D..
Doverosa menzione è riservata a tutto il personale di Leva che oltre ad aver contribuito alla vita e allo sviluppo del Gruppo fin dalle sue origini, presenti come validi collaboratori, sempre disponibili e disinteressati, costituirono la base essenziale per il supporto Logistico.
Il suo stemma, raffigura un gufo reale con un occhio chiuso, significando che, dietro ad una apparente innocuità, vi è una attenta vigilanza e prontezza nel colpire.
In data 1° Luglio 2007 con la dismissione del 17° Stormo IT, il Gruppo è passato alle dipendenze del 2° Stormo di Rivolto. Il 30 aprile 2008 80° Gruppo I.T. è stato dismesso e sostituito da Ufficio Stralcio con chiusura prevista il 17 ottobre 2008.
80° Gruppo IT Bagnoli: UN VENTAGLIO DI RICORDI
80° Gruppo IT Bagnoli di Sopra (PD)
RICORDI di Carmelo Messina
Il Gen. di Brig. in congedo Carmelo Messina entrò in Aeronautica nel 1965 con il Corso Drago 3°. Nel 1969, da Tenente, fu assegnato all’80° Gruppo I.T. di Bagnoli di Sopra (PD), dove da Capitano comandò l’80^ Squadriglia I.T. dal 1974 al 1978. Successivamente fu trasferito al 1° SOC di Monte Venda con l’incarico di SAM Coordinator e da qui al Comando NATO delle Forze Aeree Alleate del Sud Europa (AIRSOUTH) di Napoli, con l’incarico di SAM Officer.
Con il grado di Ten. Colonnello comandò l’81° Gruppo I.T. di Chioggia dal 1990 al 1993.
Proseguì la carriera con altri importanti incarichi in ambito NATO e nazionale fino al 2006.
1. Ricerca guasti
Pianura Padana, primissimi anni ‘70, caldo pomeriggio d'estate. Il Ceo non è andato a casa e gira per la Base. Viene in Area Controllo dove sono di servizio e siamo in ricerca guasti. Mi chiede se posso fargli vedere gli aerei sul radar. L'ACQ è acceso e ci sediamo a guardare lo schermo. Io gli indico i puntini luminosi, faccio una passata di IFF e lui: «Non vedo niente, mi stai prendendo in giro?». Non voleva mettere gli occhiali da presbite e, quando leggeva, allungava le braccia a dismisura.
Viene trovato il guasto e il pannello elettronico deve essere mandato al SEM di Reparto per la riparazione. Serve una corsa auto per Padova. Ceo mi dice che ci pensa lui. Dopo la telefonata tra il serio e il divertito mi fa: «Ma ti pare possibile che, per mandare un'auto a PD devo chiedere l'autorizzazione e se voglio lanciare un missile contro un aereo di linea russo e far scoppiare una guerra, lo posso fare senza chiedere niente a nessuno? Se io ti ordinassi di lanciare un missile lo faresti?». Ed io: «Certamente, se me lo ordina. È lei il mio Comandante!» E lui: «E tu butti giù un aereo facendo una strage dei civili a bordo, fai scoppiare un casino internazionale, solo perché te lo dice un vecchio rimbambito... ma allora sei st..zo pure tu!».
2. La differenza fra un Capo e un “addetto”
Un sottufficiale addetto alla Manutenzione degli apparati dell’Area Controllo tormentava il Ceo per essere aiutato a trasferirsi vicino Roma. Ceo lo voleva accontentare, ma il maresciallo Capo della Manutenzione puntava i piedi, dicendo che sarebbe stato un premio a chi non si impegnava abbastanza nel lavoro per rendere più facile il proprio trasferimento. Un giorno il Ceo chiamò il sottufficiale e gli disse che lo avrebbe aiutato appena si si fosse verificata l’occasione favorevole; nel frattempo che si desse da fare per sgravare il lavoro del Capo Manutenzione ed evitasse di chiamarlo sempre in presenza di guasti durante i turni di allarme.
Una sera l’apparato IFF smette di funzionare e comincia la ricerca guasti, dopo aver dichiarato la limitata operatività al BOC. Il sottufficiale e io siamo di turno: lui comincia a lavorarci, mentre io lo marco a uomo, secondo le direttive del Ceo. Si dà un gran da fare, consulta i Manuali Tecnici, smonta, rimonta, cambia pannelli, valvole, tutto il possibile e immaginabile che sarebbe potuto essere causa del guasto. L’operatore all’ACQ ed io lo aiutiamo, ma lui non molla e va avanti per ore. Noi appresso a lui.
Verso le 4 del mattino cambiando una valvola (la 2C41) si risolve tutto. Diamo la piena operatività al BOC. Il sottufficiale è stanco ma felice di aver risolto il guasto da solo, di non aver chiamato il Capo Manutenzione, nemmeno per un consiglio, e sente Roma più vicina. Verso le otto del mattino si mette alla finestra ad attendere l’arrivo del Capo Manutenzione per comunicargli quanto successo, aspettandosi un “bravo”.
Quando vede arrivare il pullman che porta il personale, comincia a prepararsi e si precipita incontro: «Capo, stanotte un guasto del c…zo all’IFF. Ho passato tutta la notte a cercare, poi sono riuscito a trovare il guasto e ripararlo. Ma ce n’è voluta!». IL Capo: «Hai provato a cambiare la 2C41?» Il sottufficiale rimane a bocca aperta, lo guarda senza parole e dice: «Ma li mortacci, c’ho messo una notte a cercare, provare e cambiare e tu, senza manco sapere il sintomo, mi dici che era la 2C41!».
3. Una notte d’inverno dei primi anni ‘70
Sono TCO in servizio d’allarme pronto a lanciare un missile in 15 minuti. È notte, fa freddo. Sto riposando, nel mio sacco a pelo, nel carro della manutenzione fra spifferi e i soliti rumori di convertitori e di ventilatori per raffreddare gli apparati a valvole. Mi chiamano: il BOC ha ordinato “Blazing Skies” (le procedure di lancio per esercitazione per i Teleguidati).
Tutti ai posti di lavoro (siamo 9 in Area Controllo e 7 in Area Lancio con 3 di supporto) per controllare e approntare la batteria e portarsi “At Blazing Skies”, cioè pronti al lancio per esercitazione. Nell’attesa che tutti completino le operazioni, parlo con il TCO in servizio al BOC di Padova, con cui sono amico, e gli chiedo che sta succedendo per dare l’allarme a quell’ora insolita.
Mi risponde che il CRC ed il SOC stanno valutando una situazione poco chiara. Ci sono già gli F 104 in volo che stanno cercando di capire le intenzioni di un aereo sbucato dal nulla e proveniente dal confine est. Gli Spilloni hanno grossi problemi perché l’aereo “Unknown” (sconosciuto) mantiene una velocità bassa e gli passano vicino senza focalizzarlo e con la preoccupazione di causare un incidente.
Dico al mio collega del BOC: «Mi hai fatto fare una fesseria, non ti ricordi che se alzi sulle rampe i missili per esercitazione, per poterli lanciare li devi riabbassare, togliere le varie sicure e poi rialzarli?» Mi risponde che ho ragione, ma il SOC e il CRC erano stati “vaghi”. Gli chiedo di sollecitare chiarimenti e nel frattempo la mia unità raggiunge “At Blazing Skies”. Sul nostro radar vediamo le tracce degli aerei in volo. Ci sono due tracce con IFF nei dintorni che sono “i nostri”, agganciamo perciò quello che sembra essere il “target” e il CRC ci conferma che siamo sull’aereo “Unknown”.
D’accordo con il TCO del BOC, ordino all’Area Lancio di portarsi pronti ad un lancio reale di un missile entro 5 minuti. Quindi i missili vengono abbassati, tolte le sicure alla testata di guerra convenzionale, posizionati sui lanciatori abbassati, pronti ad essere rialzati e lanciati in 5 minuti.
L’Area Controllo rimane alla massima allerta, i visi sono tirati e preoccupati. Le tabelle di autenticazione ordini, aperte alla pagina giusta. L’attenzione è massima, qualcuno: «Ma Sor Tené che succede? Niente niente qualcuno s’è mbriacato?». Ma il desiderio di tutti, conoscendo le mille implicazioni, è che tutto si sistemi presto e senza “casini”.
Sento i brividi alla schiena e mi domando se sia il caso di avvertire il Comandante di Squadriglia e quello di Gruppo (abitano fuori della Base e il Ceo addirittura a Padova a 40 chilometri). Decido di attendere gli eventi, anche perché penso che l’epilogo sia vicino e ho tutte le istruzioni, gli attestati, le autorizzazioni per decidere da solo. Non per nulla sono “Combat Ready”.
L’”Unknown” è seguito dal radar d’inseguimento in automatico, è molto regolare nel volo, si abbassa sempre di più e ad un tratto scompare. Sicuramente è atterrato. Viene dato lo “Stand By”, nessuna spiegazione. La notte finisce fra caffè, supposizioni e un generale sollievo. La mattina dopo faccio il mio rapporto e vado a casa a Padova. Prima di andare a stendermi, ancora teso, telefono al mio Comandante di Gruppo e gli chiedo se è venuto fuori qualcosa. Nulla, sicuramente qualcuno l’ha fatta fuori dal vaso.
Forte di questa esperienza, quando anni dopo arrivai al SOC, stilai, in accordo con i colleghi della Difesa Aerea, una procedura per un intervento più efficace e più consapevole del NIKE in eventi similari. La nuova procedura ebbe l’approvazione della 1^ Regione Aerea, dello SMA e degli utenti e so che è stata utilizzata in un paio di occasioni analoghe senza problemi. Era contenuta nella direttiva SDA-34, assieme ad altre istruzioni particolari per i Sistemi NIKE, HAWK e Artiglieria Controaerei da 40/70 mm (la “Sforzesca” di Villafranca). Ma questa è un’altra storia.
4. Scherzi fra Piloti della II G.M.
Il T. Col. Vanzan, Comandante del 72° Gruppo di Bovolone, era amico del T.Col. Ceoletta e veniva spesso a trovarlo. Chiacchieravano accanto al caminetto del loro passato, della vita di Aerobrigata, ecc.
Vanzan odiava gli Specialisti “Armieri”. Raccontava che durante la guerra si era trovato in coda a un aereo inglese senza essere visto e, pregustando il momento di gloria, iniziò a sparare. Purtroppo le mitragliatrici non funzionarono perché prima del decollo l’armiere si era dimenticato di togliere le sicure. A questo punto si trasformò da predatore in preda e se la cavò per il rotto della cuffia.
Vanzan a Bovolone aveva recuperato, non si sa dove (meglio non saperlo) due pennoni da Bandiera enormi. Una la usò per il piazzale di Bovolone, l'altra rimase inutilizzata. A Bagnoli ce n'era una piccola (tre metri) e Ceoletta propose uno scambio che Vanzan (incauto) accettò.
Fatto lo scambio, Ceoletta fece montare l’asta grande sul piazzale, ma trattenne anche la piccola e ne fece una sbarra all'ingresso. Vanzan ancora protesta e reclama la sua asta piccola.
5. La porta
Il Comandante della Logistica ed io, Comandante di Squadriglia, veniamo convocati nell’ufficio del Comandante di Gruppo (arrivato per rimettere il Gruppo in carreggiata dopo l’Era Ceo). L’aria è pesante: sono arrivate delle reprimenda dal Comando del 17° Reparto e naturalmente la colpa è del Comandante della Logistica che ha scritto la prima stesura della lettera contestata, che poi è stata cambiata e ricambiata mille volte dal Comandante prima che la firmasse. Gli sentiamo dire al telefono che non ha avuto il tempo di leggerla perché la posta gli viene sottoposta sempre all’ultimo momento e sentiamo pure che gli viene richiesta una nuova lettera con contenuti simili a quelli proposti dal Comandante della Logistica nella prima stesura.
Questo fa acuire la tensione: Il Comandante di Gruppo non gradisce che il Comandante della Logistica se ne esca con un “l’avevo detto” e si accapigliano alzando la voce ed accusandosi l’un l’altro di “non capire”. Io mi accorgo che la porta dell’ufficio è rimasta aperta e allora mi viene la brillante idea di chiuderla per mantenere un minimo di riservatezza. Chiudo la porta ma un sassolino quasi la blocca e le fa fare un rumore infernale. La alzo, facendo leva sulle maniglie, per poterla chiudere silenziosamente ma esce dai cardini e me la ritrovo in mano, mentre quei due continuano a litigare ad alta voce, senza accorgersi di nulla. Sono imbarazzato dalla situazione ma mi scappa anche da ridere e così, facendo leva col piede, riesco a rinfilarla nei cardini, do un calcio al sassolino, mi chiudo la porta alle spalle e vado a farmi una sana risata lontano, accorgendomi che le urla si sentono anche sul piazzale dove c’è un nutrito ed attento pubblico cui ordino di allontanarsi.
6. Un’accesa Esercitazione Antincendio
Il Comandante è un esperto di Protezione Locale. Ha una predilezione per l’Antincendio e, in effetti, siamo circondati da piantagioni di mais, pericolose in estate. Inoltre, in caso di incidenti ai missili “speciali” notevoli quantità d’acqua servirebbero per raffreddare le testate in modo da scongiurare ogni pericolo. Oltre alla normale dotazione di autobotti in carico al Nucleo Antincendio, ha trovato in Autoreparto una motopompa Rosenbauer del vecchio “Sistema NIKE/Ajax” e l’ha fatta rimettere in piena efficienza. In un briefing, soddisfatto, mostra il perfetto funzionamento del motore, gli attacchi per l’acqua, il gancio di traino per la Campagnola, la cartina con le indicazioni di quali siano i migliori punti per aspirare l’acqua dai numerosi canali circostanti le Aree Operative.
Dopo pochi giorni risuona per la base un Allarme Incendio in Area Lancio. Tutti, tranne lui, veniamo presi alla sprovvista perché l’altoparlante non pronuncia mai la parola “esercitazione” a cui eravamo abituati, quindi riteniamo che ci sia un incendio reale in corso. C’è un corri corri, grida, incitamenti. Il Comandante va all’Autoreparto dove incontra il corpulento maresciallo, Capo del Nucleo Antincendi, già sul camion autopompa che cerca di partire, intralciato da un cartello di legno legato con del fil di ferro sul volante e che lui cerca di togliere. Il Comandante arriva e gli chiede, un pò alterato: «Cosa c’è scritto su quel cartello?» e il maresciallo: «AUTOPOMPA GUASTA… ma io so che funziona, perciò tolgo il cartello e parto». E comincia un balletto di “Noo… è guasta”… “funziona, il motore è acceso”.
Avendo capito che la mancata comunicazione di “esercitazione” aveva creato problemi di comprensione, il Comandante ordina la fine dell’Allarme Incendio. Così finalmente il Comandante, esperto valutatore, spiega al maresciallo che nel trovare il cartello “autopompa guasta”, avrebbe dovuto dirottare sulla motopompa Rosenbauer, attaccarla ad una Campagnola, recarsi sul luogo dell’incendio, spiegare le manichette e attaccare l’incendio. Quindi si allontana, arrabbiato perché nessuno vuol capire. Il maresciallo è mortificato, i due encomi solenni che ha ricevuto per aver salvato un paio di piloti in aerei incendiati in pista non lo consolano. Ci pensiamo noi a dargli una pacca sulle spalle e, appena sciolta la tensione, ci facciamo tutti una gran risata.
7. Esercitazione E.C.M.
E’ prevista una importante esercitazione di guerra elettronica (ECM) con la partecipazione di aerei “disturbatori” appositamente equipaggiati. Il Comandante del Piaggione (Piaggio PD 108) ha organizzato un briefing presso il 51° Stormo al quale sono “invitati” i Comandanti di Squadriglia NIKE, cui è indirizzata l’esercitazione.
Mi presento al briefing e noto, con piacere, che il Comandante è un pilota del mio Corso di Accademia (Drago 3°). Il briefing scorre veloce e chiaro: cosa ci si aspetta, come reagire, cosa annotare, cosa riportare a esercitazione conclusa, cosa riportare nella relazione finale, ecc. Appuntamento dai posti di lavoro per l’indomani.
Chiedo a che ora si prevede il decollo del Piaggione e il Comandante risponde: «Conto di decollare attorno alle 08.30 locali, ma l’orario preciso vi verrà fornito, tramite catena di controllo operativo». Ed io: «Grazie, chiedevo l’orario preciso perché, di solito, il SOC anticipa l’orario di “startex” (inizio esercitazione) di mezz’ora, il CRC di un’altra mezz’ora, il BOC di un’altra mezz’ora ancora e, se tutto va bene, dobbiamo correre fin da adesso, perché ci dicono che l’esercitazione sta iniziando!»
8. Pianura Padana luglio ‘76.
È un’estate calda e umida. L’Area Logistica è letteralmente circondata da piante di granturco gigantesche. Sostituisco il Comandante di Gruppo, in licenza, e sono un po’ preoccupato di possibili incendi.
Quasi lo avessi evocato, mi informano che, all’ingresso c’è il contadino che coltiva i terreni attorno alla Base. Lo autorizzo ad entrare e lo scorto al bar per offrirgli un caffè. Ci conosciamo superficialmente da anni, abita di fronte alla Base e i rapporti sono buoni. Dopo i convenevoli, attacca: «Comandante, la voria informar che i suoi soldà se fermeno co’ a machina e racolgono le mie panocie!». Mi informo di che danno sta parlando e mi risponde che, ogni tanto qualche auto di avieri, che smontano dal servizio, si ferma e raccoglie qualche pannocchia per un danno totale di 10.000 lire circa. «Sa, non voria diventasse un’abitudine!» conclude.
Lo rassicuro che gli avieri sarebbero stati informati e continuo: «Per il danno ecco le 10.000 lire (di tasca mia!). Noi della Base cerchiamo di essere comprensivi con gli avieri, per il duro lavoro che fanno in estate e in inverno. Pure lei ne usufruisce perché, con la loro presenza armata, tengono lontani i malintenzionati e avviserebbero in caso di emergenze. A proposito, sa che la volevo chiamare perché mi sembra ci sia una servitù militare che imponga questo tipo di coltivazioni, a non meno di 25 metri dalla recinzione e qui attorno saremo a 5 metri, forse meno. Che dice? Segnalo all’Ufficio Demanio di Padova?» E lui: «Dico che gò capìo Comandante, grassie e a rivederla!».
9. Una rissa
Sono di “servizio” a casa, all’interno della Base. Nella 1^ Aerobrigata vige la regola che uno dei tre Comandanti (Gruppo, Squadriglia e Logistica) sia sempre in Base, nella casa di servizio. Poche eccezioni alla regola, neanche in estate quando uno dei tre è in ferie (20 giorni): la regola viene seguita dai due rimasti. Nei giorni feriali, quando tutto è tranquillo e cioè pochi giorni all’anno, un giorno su tre ed un weekend su tre lo passiamo in Base.
È una domenica pomeriggio invernale, pranzo in famiglia, riposino, si gioca con i figli, 90° minuto, si aspetta la cena quando arriva la telefonata dell’Ufficiale di Picchetto che mi invita ad andare alla Stazione Carabinieri del Gruppo perché c’è un problema con un soldato americano. Vado e trovo una bella sconosciuta, il soldato americano, l’ufficiale di servizio americano, l’Ufficiale di Picchetto e un carabiniere eccitato che parlano in una cacofonia di americano, italiano, veneto. Impongo il silenzio e comincio a dipanare la matassa: un paio d’ore prima, dalla Stazione Territoriale dei Carabinieri di Conselve hanno telefonato alla caserma CC della Base per informare che era in corso una scazzottata nel Bar Centrale di Conselve, in cui era coinvolto un soldato americano. Il carabiniere (un ragazzo di leva volenteroso e… ricordate Von Moltke?) con la campagnola dei nostri CC era arrivato a Conselve quando la rissa si era già calmata e, non capendoci nulla, non aveva trovato di meglio che far salire l’americano e la ragazza sulla campagnola, portandoli in Base a... fare? Gli chiedo se ha informato il suo Maresciallo e lui mi rassicura che sta arrivando.
Dunque cos’era successo? La ragazza era seduta al bar con il militare alleato, parlando e scherzando, quando s’era avvicinato al tavolo un bulletto locale già abbondante di “bianchetti”, un marcantonio di un metro e novanta, che comincia ad apostrofare la ragazza, dandole della “poco di buono”, che se la fa coi forestieri e per giunta americani e che ecc. ecc. Il soldato ascolta, guarda e tace, capisce poco l’italiano, ma quando vede il tipo che afferra la ragazza per un braccio e tenta di trascinarla via, si alza e, dopo un paio di “stop” e “get out” andati a vuoto, comincia a prenderlo a cazzotti ben assestati, mandandolo in ospedale con 10 gg. di prognosi. Carabiniere, soldato e ragazza escono tra gli applausi e le congratulazioni dei presenti che, da sempre, mal sopportano il bulletto. Guardo il soldato, non ha un graffio, un livido, ha solo le mani con le nocche sanguinanti.
A questo punto arriva il Maresciallo dei CC che entra e si avventa sul carabiniere, chiedendogli conto e ragione sul perché si fosse fatto incastrare dalla “Territoriale” e adesso chi fa rapporto al PM? e chi gli spiega perchè un carabiniere di leva abbia fatto “un arresto”? con quale autorità? fuori dalla Base? Il Maresciallo ringrazia l’ufficiale e il soldato americani, la ragazza della gentile visita e li commiata. Parla con il Maresciallo della Caserma di Conselve e scopre che anche il carabiniere che ha chiamato è di leva e allora si mettono d’accordo su come sbrogliare la matassa. Da parte mia, me ne torno a casa, pensando: «Però… quella ragazza, proprio una bella ragazza!»
10. Un incidente “speciale”
Autunno 1977: i miei venti giorni di vacanze estive sono finiti ed è un periodo di lavoro tranquillo. Sono il Comandante della Squadriglia e, in assenza del titolare, Comandante di Gruppo.
Sono in ufficio a sbrigare pratiche sue e mie. Guardo alla finestra e noto che c’è un tempo strano: umido, ventoso e sembra minacciare pioggia. Nelle Aree Operative stanno facendo i controlli settimanali agli apparati.
Senza preavviso, arriva il tipico acquazzone autunnale della Pianura Padana: 10-15 minuti di vento forte, pioggia, tuoni e fulmini. Salta la corrente e conto fino a 10, sento che il generatore “back up”si avvia e dopo ancora pochi secondi l’energia elettrica ritorna. Dopo pochi minuti ritorna pure la corrente commerciale. Sembra tutto normale, quando mi arriva la telefonata dell’Ufficiale Capo Area Lancio che mi chiede di recarmi, con urgenza, in Area Lancio perché c’è un problema. Chiedo se si sia fatto male qualcuno e mi risponde di affrettarmi perché il problema sembra grosso. Prendo l’auto e raggiungo il Lancio distante un paio di chilometri.
Trovo tutti agitati, mi indirizzano verso la Zona “F” presidiata dal Team di Custodia dell’U.S. Army. Entro e anche gli Alleati sono agitati e preoccupati. In un misto di lingue americane, napoletane, italiane, ecc. mi informano che sono saltate due delle sei sicure elettriche di un missile “speciale”. Faccio calmare le acque ed ecco cosa è successo: il temporale li ha colti di sorpresa con un missile elevato per i controlli settimanali e rimasto su durante l’interruzione di energia. Il passaggio da convertitore a generatore é manuale e sono passati quei 5 minuti per ridare energia alla rampa e abbassarla. I soliti controlli previsti, al ritorno orizzontale del missile, rivelano le due sicure bruciate (due grossi fusibili). Nella massima collaborazione con l’U.S. Team isoliamo il missile, per quanto possibile, nell’hangar. I missili convenzionali rimangono fuori sui binari e gli speciali dentro. Quello “incidentato” non viene collegato neanche al pannello di controllo dentro l’hangar che ora è chiuso.
C’è una Direttiva della 1^ Aerobrigata sull’argomento: si tratta del caso più lieve di incidente “Broken Arrow”. La Direttiva dice di spedire urgentemente un telegramma “Non Classificato” alla 1^ Aerobrigata usando una sorta di codice per spiegare l’accaduto, con oggetto “Broken Arrow”. Spedito il telegramma mi arriva subito la telefonata di un Ufficiale dell’Ufficio OPS che rimprovera il fatto che il telegramma fosse “Non Classificato” anziché almeno “NATO Confidential”. Rispondo che così è stabilito nella Direttiva e rifiuto di farne un altro uguale ma con la classifica più alta che avrebbe comportato perdite di tempo tra protocolli, prese in carico, scambia pratiche, corrieri, ecc. Da quel momento 1^ Aerobrigata e 17° Stormo tacciono.
Gli Alleati, nel frattempo, hanno già fatto le loro segnalazioni e ci teniamo in stretto contatto. Telefono al Comandante di Gruppo, che sta in vacanza in Puglia, e lo informo di quanto succede, confermandogli di poter gestire la situazione. Dopo 48 ore circa, il Capo Team USA mi porta in ufficio due uomini in abiti borghesi, rotondetti e molto gioviali che risultano essere super tecnici specializzati della Ditta costruttrice la testata, fatti arrivare in tutta fretta dagli USA per la bisogna. Ci rechiamo sul posto e cominciano a operare sul missile. Ci chiedono di stare lontani da dove lavorano ma di rimanere nell’hangar chiuso e di intervenire solo se richiesti. Li vediamo usare i soliti attrezzi, pinze, cacciaviti e anche strani apparecchi, poco più piccoli di una scatola di scarpe, che sembrano di fattura artigianale. Appena possibile, gli chiediamo cosa sono quegli strumenti e rispondono trattarsi di strumenti riservati e personali.
Dopo alcune ore, ci chiedono di effettuare, sotto la loro supervisione, i controlli mensili alla Sezione e per ultimo, dopo aver cambiato tutte le sicure elettriche, al missile incidentato. Quindi ci dicono che è tutto in assoluta sicurezza, ma non spiegano perché le sicure siano saltate. Ci convinciamo che non lo sappiano esattamente neanche loro perché dicono di pensare sia stato causato o dalla carica elettrica del temporale o da qualche extra corrente durante l’interruzione di energia e il passaggio da convertitore a generatore. Sorrisi, strette di mano e tutto finisce.
Diamo il missile nuovamente operativo e non mi viene chiesta neanche una fetente di relazione. Dopo pochi giorni arriva una nuova versione della Direttiva contenente la “lesson learned”.
80° Gruppo IT Bagnoli: foto
Bagnoli,veduta aerea dell'area logistica.
Bagnoli,veduta aerea dell'area logistica sullo sfondo l'area controllo.
Bagnoli,veduta aerea dell'area logistica sullo sfondo l'area controllo.
Bagnoli,monumento ai caduti.
Bagnoli,piazzale monumentale sullo sfondo il Gate Guardian Nike Hercules.
Bagnoli,i carri dell'area controllo.
Bagnoli area controllo,l'interno del carro B.C.V.
Bagnoli area controllo,l'interno del carro R.C.V.
Bagnoli area controllo,l'interno del carro R.C.V. in primo piano la console dell'M.T.R.
Bagnoli area controllo,l'intervano dell'area controllo.
Bagnoli area controllo,l'antenna Lopar.
Bagnoli area controllo,l'antenna del TRR.
Bagnoli area controllo,l'antenna RFSET.
Bagnoli area controllo,due tecnici della manutenzione in antenna.
Bagnoli area di lancio,in primo piano l'assembly.
Bagnoli area di lancio,il missile Nike Hercules in assembly per i controlli.
Bagnoli area di lancio,il carro LCT.
Bagnoli area di lancio,panorama dell'area di lancio.
Bagnoli area di lancio,la Warhead Building.
Bagnoli area di lancio,il missile Nike Hercules in Warhead Building.
Bagnoli area di lancio,il missile Nike Hercules in Warhead Building.
Bagnoli area di lancio,le sezioni di lancio.
Bagnoli area di lancio,si portano fuori i missili dall'hangar sulle rampe per i controlli settimanali.
Bagnoli area di lancio,si portano fuori i missili dall'hangar sulle rampe per i controlli settimanali.
Area di lancio,tre missili Nike Hercules sulle rampe della sezione Charlie.
Area di lancio,un missile Nike Hercules alzato sulla rampa della sezione Charlie.
Bagnoli 25 aprile 1964,il St Manià presenta la forza in occasione dell'assunzione del Comando di Squadriglia del Cap. Ottone.
Bagnoli 25 aprile 1964,allocuzione del Comandante di Squadriglia Cap.Ottone.
Bagnoli 25 aprile 1964,personale al circolo sottufficiali.
Bagnoli 4 novembre 1964,cerimonia a ricordo del 4 novembre.
Bagnoli 4 novembre 1964,cerimonia a ricordo del 4 novembre.
Bagnoli 4 novembre 1964,nella foto il St Manià Luciano.
Bagnoli giugno 1965,il St Manià illustra il missile Nike Hercules al Gen.Gioacchino e Gen. Magistrelli in assembly dell'area di lancio.
Bagnoli giugno 1965,visita del Gen.Gioacchino e Gen. Magistrelli in area di lancio sezione Charlie.
Bagnoli 28 marzo 1966,anniversario fondazione Aeronautica Militare nella foto gruppo di ufficiali.
Bagnoli 1966,costruzione aiuola con il nome dell'80 Gruppo I.T. da sx Manià,Leggieri,Macchia e Av. Mangoni.
Bagnoli 4 novembre,pranzo di corpo in occasione del 4 novembre.
Bagnoli 10 dicembre 1966,anniversario della Madonna di Loreto.
Bagnoli maggio 1967,saluto degli avieri congedanti Operatori Missilisti.
Bagnoli maggio 1967,saluto degli avieri congedanti Operatori Missilisti.
Bagnoli maggio 1967,saluto degli avieri congedanti Operatori Missilisti.
Bagnoli 10 dicembre 1967,foto di ufficiali in occasione festività Madonna di Loreto.
Bagnoli 10 dicembre 1967,foto di ufficiali in occasione festività Madonna di Loreto.
Bagnoli 10 dicembre 1967,foto di ufficiali in occasione festività Madonna di Loreto.
Bagnoli 1968,il Col. Bellara illustra la base al Comandante la 1^ Regione Aerea Gen.S.A. D'Agostinis in occasione della visita.
Bagnoli 1968,il St Manià illustra al Comandante della 1^ Regione Aerea Gen. S.A. D'Agostinis l'area controllo.
Bagnoli 1968,il St Manià illustra al Comandante della 1^ Regione Aerea Gen. S.A. D'Agostinis il missile Nike Ajax in area di lancio.
Bagnoli 1968,il Comandante della 1^ Regione Aerea Gen. S.A. D'Agostinis in visita all'rea di lancio in sezione Charlie.
Bagnoli 1968,foto di gruppo dei congedanti Operatori Missilisti con il St Manià Luciano.
Bagnoli 1968,foto di gruppo dei congedanti Operatori Missilisti con il St Manià Luciano.
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Aeroporto di Decimomanno.Arrivo del personale che partecipa A.S.P. annuale.
Bagnoli.Foto di alcuni sottufficiali.
Bagnoli 1968.Congedo Avieri Operatori Missilisti.
Bagnoli 1968.Congedo Avieri Operatori Missilisti.
Bagnoli 1968.Congedo Avieri Operatori Missilisti,in primo piano il St. Polidori.
Capo San Lorenzo 1969.Area controllo foto di gruppo del personale A.S.P.
Capo San Lorenzo 1969.Area controllo foto di gruppo del personale A.S.P.
Capo San Lorenzo 1969.Area controllo,da sx Allamprese,Cocchi,Ceoletta,Massari,Rocco,Manià,Papi,Perotti,Di Nusco.
Aeroporto Decimomanno 1969.A.S.P. 1969 in primo piano il Ten. Manià.
Aeroporto Decimomanno 1969.Il personle che ha partecipato A.S.P. si imbarca sul C119.
Bovolone 1969.Torneo di pallavolo,la squadra 80° Gruppo.
Bovolone 1969.Torneo di pallavolo,la squadra 80° Gruppo.
Bagnoli 28 marzo 1969.Pranzo di corpo.
Aeroporto Pisa 1970.Scalo tecnico della 80° Squadriglia prima della partenza per la sardegna.
Aeroporto Pisa 1970.Scalo tecnico della 80° Squadriglia prima della partenza per la sardegna.
Aeroporto Pisa 1970.In primo piano il Ten. Manià.
Aeroporto Pisa 1970.Il personale della squadriglia imbarcato sul C119 alla volta della Sardegna.
Bagnoli.Il Cap. Manià illustra la piantina della base durante la visita alla base del personale N.A.T.O.
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
80° Gruppo
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80° Gruppo IT Bagnoli: comandanti
I Comandanti dell'80^ Squadriglia I.T. con comando di Base.:
Dal 14.07.59 al 02.08.60 Cap. Pil. Molinaro Ermete
Dal 02.08.60 al 15.07.61 Cap. Pil. Esposito Giovanni
Dal 15.07.61 al 10.09.63 Cap. Pil. Surani Alfonso
Dal 10.09.63 al 01.10.64 Cap. Pil. Ottani Dante
I Comandanti dell' 80° Gruppo I.T.:
Dal 01.10.64 al 29.09.65 Cap. Pil. Ottani Dante
Dal 30.09.65 al 21.03.69 T.Col. Pil. Bellora Martino
Dal 22.03.69 al 14.01.73 T.Col. Pil. Ceoletta Gianbattista
Dal 15.01.73 al 14.07.75 T.Col. AArs Moro Riccardo
Dal 15.07.75 al 18.09.76 Cap. AArs Rosso Bruno
Dal 19.09.76 al 28.10.76 Cap. AArs Messina Carmelo
Dal 29.10.76 al 22.09.77 Cap. AArs Rosso Bruno
Dal 23.09.77 al 15.09.80 Magg. AArs. Fragasso Luca
Dal 16.09.80 al 25.05.82 Magg. AArs Allamprese M.R.Andrea
Dal 26.05.82 al 05.10.87 Magg. AArs Pilat Giorgio
Dal 06.10.87 al 08.07.90 Magg. AArs Porcelli Giuliano
Dal 09.07.90 al 27.07.90 Cap. AArs Paolini Licio
Dal 28.07.90 al 08.09.93 Magg. AArs Rubeca Roberto
Dal 09.09.93 al 17.06.96 Magg. AArs Paolini Licio
Dal 18.07.96 al 17.07.97 Magg. AArs Bressan Paolo
Dal 18.07.97 al 27.08.01 Magg. AArs Bassi Roberto
Dal 28.08.01 al 02.12.03 Magg. AArus Strano Luigi
Dal 03.12.03 al 17.10.08 Magg. AAran Magarotto Roberto
I Comandanti della 80^ Squadriglia I.T.:
Dal 01.10.64 al 24.09.65 Cap. Pil. Ottani Dante
Dal 25.09.65 al 28.07.69 Cap. AArs Manià Luciano
Dal 29.07.69 al 29.12.69 Cap. AArs Vocale Nicola
Dal 30.12.69 al 14.02.71 Cap. AArs Manià Luciano
Dal 15.02.71 al 09.01.73 Ten. AArs Banditori Assuero
Dal 10.01.73 al 29.01.74 Ten. AArs Baldini Claudio
Dal 30.01.74 al 17.07.78 Cap. AArs Messina Carmelo
Dal 18.07.78 al 30.06.80 Cap. AArs Genga Silvano
Dal 01.07.80 al 30.06.82 Cap. AArs Porcelli Giuliano
Dal 01.07.82 al 19.01.88 Cap. AArs Paolini Licio
Dal 20.01.88 al 02.01.91 Cap. AArs Gaudenzio Sergio
Dal 03.01.91 al 31.05.94 Cap. AArs Bressan Paolo
Dal 01.06.94 al 29.09.95 Ten. AArs Recupero Alberto
Dal 30.09.95 al 17.07.96 Cap. AAran Magarotto Roberto
Dal 18.07.96 al 17.07.97 Ten. AArs Recupero Alberto
Dal 18.07.97 al 25.04.97 Cap. AArs Magarotto Roberto
Dal 26.04.97 al 30.04.00 Ten. AArs Recupero Alberto
Dal 01.15.00 al 31.05.00 Magg. AArs Bassi Roberto
Dal 01.06.00 al 11.06.00 Ten. AArus Ceci Domenico
Dal 12.06.00 al 23.06.00 Sede Vacante
Dal 24.06.00 al 19.05.01 Ten. AArus Ceci Domenico
Dal 20.05.01 al 31.12.01 Magg. AAran Magarotto Roberto
Dal 01.01.02 al 26.08.03 Cap. AArus Ceci Domenico
Dal 27.08.03 al 04.10.03 Ten. AAran Di Gregorio Roberto
Dal 05.10.03 al 31.12.03 Cap. AArus Ceci Domenico
Dal 01.01.04 al 31.12.05 Ten. AAran Di Gregorio Roberto
Dal 01.01.06 al 17.09.07 Ten. AAran Iuliano Marco
Dal 18.09.07 al 06.11.07 Ten. AAran Mastrangeli Domenico
Capi Ufficio Operazioni:
Dal 01.07.80 al 25.05.82 Cap. AArs Pilat Giorgio
Dal 26.05.82 al 05.10.87 Cap. AArs Porcelli Giuliano
Dal 06.10.87 al 17.04.90 Cap. AArs Rubecca Roberto
Dal 18.04.90 al 08.09.93 Cap. AArs Paolini Licio
Dal 09.09.93 al 12.02.94 Magg. AArs Paolini Licio
Dal 13.02.94 al 29.09.95 Cap. AArs Gaudenzio Sergio
Dal 30.09.95 al 23.02.97 Magg. AArs Bressan Paolo
Dal 24.02.97 al 30.06.98 Cap. AArus Iaccarino Giuseppe
Dal 01.07.98 al 11.04.99 Cap. AAran Magarotto Roberto
Dal 12.04.99 al 01.10.99 Magg. AArs Bassi Roberto
Dal 02.10.99 al 30.04.00 Cap. AArus Ceci Domenico
Dal 01.05.00 al 02.08.05 Cap. AArs Recupero Alberto
Dal 03.08.05 al 31.12.05 Magg. AAran Magarotto Roberto
Dal 01.01.06 al 04.06.07 Ten. AAran Di Gregorio Roberto
Dal 05.06.07 al 17.09.07 Ten. AAran Iuliano Marco
I Comandanti della Sezione Logistica:
Dal 01.10.64 al 14.11.69 Cap. AArs Malatesta Giovanni
Dal 15.11.69 al 02.08.73 Cap. AArs Vocale Nicola
Dal 03.08.73 al 29.01.74 Cap. AArs Zettera Bruno
Dal 30.01.74 al 14.07.75 Cap. AArs Baldini Claudio
Dal 15.07.75 al 31.08.79 Cap. AArs Luppi Luigi
Dal 01.09.79 al 30.04.81 Cap. AArs Pilat Giorgio
Dal 01.04.81 al 01.05.85 Magg. AArs Rubecca Roberto
I Capi della Sezione Difesa:
Dal 01.07.80 al 29.05.88 Cap. AArs Rodinò Leopoldo
Dal 30.05.88 al 11.06.88 Cap. AArs Paolini Licio
Dal 12.06.88 al 12.10.89 Cap. AArs Brugnera Mario
Dal 13.10.89 al 01.12.89 Cap. AArs Gaudenzio Sergio
Dal 02.12.89 al 02.01.90 Cap. AArs Brugnera Mario
Dal 03.01.90 al 01.01.91 Ten. AArus Iaccarino Giuseppe
Dal 02.01.91 al 20.04.92 Ten. AArs Rodolico
Dal 21.04.92 al 08.06.92 Ten. AArs Rodolico
Dal 09.06.92 al 11.09.96 Cap. AArus Iaccarino Giuseppe
Dal 12.09.96 al 20.12.96 Cap. AAran Magarotto Roberto
Dal 21.12.96 al 01.10.99 Ten. AArus Ceci Domenico
Dal 02.10.99 al 07.06.00 Ten. AArs Lo Bello
Dal 08.06.00 al 31.05.01 Ten. AAram Spagolla William
Dal 01.06.01 al 31.12.03 Ten. AAram Grint Riccardo
Dal 01.01.04 al 11.01.04 Cap. AArus Ceci Domenico
Dal 12.01.04 al 26.03.06 Ten. AAram Grint Riccardo
Dal 27.03.06 al 06.11.06 Ten. AAram Di Gregorio Roberto
Dal 07.11.06 al 31.07.07 Lgt. AArs Canfora Ernesto